Fighting for LoveJoe Ma, produttore di punta del nuovo cinema hongkonghese (si pensi alla sua sponsorizzazione del migliore Wilson Yip), è - senza sorprese - anche regista e sceneggiatore discretamente quotato. Suo campo naturale sono storie romantiche leggere incentrate su temi e modi moderni e al passo coi tempi. La serie di Feel 100% o la commedia First Love Unlimited possono esserne buoni esempi. Questo Fighting for Love si iscrive dunque in un tracciato già codificato nel passato.
Veg è un uomo discretamente impegnato a seguire il suo ristorante e a stare dietro a Mindy, ragazza di spettacolo che pensa solo alla moda e lo tratta più come assistente che come fidanzato. Deborah è invece una donna in carriera vagamente insoddisfatta della sua vita. Le loro strade si intersecheranno grazie a un incidente sulla via dell'ospedale. Veg sta accompagnando la madre per un malore, Deborah un'amica. Per la fretta la ragazza staccherà la specchietto retrovisore del fuoristrada di Veg, senza fermarsi. I due saranno così costretti a reincontrarsi per risolvere la questione, finiranno invece - ubriachi - per andare a letto assieme. Spaventati, si allontanano. Ma quando Deborah viene licenziata e litiga con il padre con cui viveva, ritroverà in Veg un amico disposto a darle una mano.
Una storia tutto sommato molto semplice, ma che ha il pregio di scorrere via veloce lasciando nello spettatore un piacevole sensazione di buon umore dopo la visione. Tutto incentrato sui due attori principali, il film regge comunque egregiamente alla prova dei fatti. Nessuno sbalzo, nessun colpo di scena, ma una scrittura lieve e marginale che sa mettere in risalto scene quotidiane e normali, illuminandole di quella magia in grado di renderle cionostante uniche. Tony Leung Chiu-wai si limita a riproporre la sua maschera da scontroso con il cuore d'oro, risultando comunque divertente (da antologia il suo cocciuto scontro verbale nel garage e il conseguente infortunio contro l'auto di Deborah). Vera sorpresa è invece Sammi Cheng, da sempre abituata alle commedie sentimentali senza troppe pretese, che qui centra appieno un personaggio malinconico ma vitale. Per tutta la pellicola le sue battute sono infatti costellate di una spensierata ambivalenza tra l'ironico e l'arrendevole. Piacevole è anche la sua recitazione, in grado di rendere adorabile un personaggio altrimenti sotto rischio d'anonimato - valga d'esempio la scena in cui porta a spasso il suo cane, addormentandosi sulla panchina o quella, sul finale, in cui parla al telefono con Veg che arriva a farle scorrere un'unica lacrima sul volto. I comprimari, compresa Mindy, servono più da sfondo e non sono approfonditi eccessivamente, risultando comunque spalle credibili. La sorella svitata e grassoccia che continua a fare i dispetti a Veg, la madre patita di Tai Chi che fa il tifo per Deborah, l'avvocato cappellone che viene assoldato assieme a un ex-poliziotto dalla ragazza (che crede Veg un appartenente alle triadi), sono tutti stereotipi gestiti comunque con gusto e ironia. Tecnicamente non ci si allontana da un prodotto medio per famiglie. Scenografie curate, abbigliamenti alla moda, fotografia modesta e una regia che ha il solo scopo di favorire la fruizione della storia, ma tutto sommato non si pretende di più. Intelligente quanto basta per non risultare inconsistente.

Hong Kong, 2001
Regia: Joe Ma
Soggetto / Sceneggiatura: Joe Ma, Aubrey Lam, Taures Chow
Cast: Tony Leung Chiu-wai, Sammi Cheng, Nicky Chow, Joe Lee, Ha Ping

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