Categoria: FILM

Between Tears and LaughterA Hong Kong, per risparmiare, tre donne affittano insieme un appartamento. Una è una scrittrice di discreto successo, un'altra è una ragazzina un po' scapestrata, impiegata dallo zio ricco, e la terza è una signora sposata, con il figlioletto in ospedale per una malattia ai polmoni e il marito scomparso in Giappone con l'amante. La ragazzina, ancora un po' inesperta sulle cose della vita, è costantemente soffocata dalle attenzioni del cugino, suo coetaneo, ma da tempo è in contatto epistolare con un signore di Singapore, molto bravo a scriverle cose carine che la fanno sciogliere dal desiderio di incontrarlo. Ma quando finalmente il signore arriva, espressamente per conoscerla, lei ha un contrattempo e non riesce ad andare a prenderlo all'aereoporto; lui si dirige allora a casa delle donne, e trova la scrittrice, scambiandola in un primo momento per la ragazzina, e vivendo un vero e proprio colpo di fulmine. Mentre tutto questo succede, in ospedale il marito della signora sposata, quello scappato in Giappone, ricompare un po' con la coda di paglia, ma con tanti regali bellissimi per il figlioletto...
Va detto subito che Between Tears and Laughter, firmato dal prolifico Tong Wong, è un dramma molto ben articolato, ma che in qualche modo rimane sulla superficie delle tre storie di donne che racconta, in alcuni punti apparendo anche datato, e quindi in generale non soddisfacendo completamente. L'inizio è quasi frivolo, con le ragazze che appaiono a prima vista spensierate e dedite solo ai divertimenti, con un paio di scene con Helen Li Mei prima in baby doll, appena alzata, e poi nella doccia, pungolata da Kitty Ting Hao birichina che le apre la tenda scoprendole le spalle. Poi tutto prende una strada più concreta e seria. La parte noiosa è quella che riguarda Wang Lai, il cui personaggio di madre preoccupata per la salute del figlio e per la fuga (e poi il ritorno) del marito appare debole e costruito male, rovinato per di più da Yeung Chi Hing, consorte per niente interessante, e da Peter Dunn, bambinetto carino ma completamente incapace (il suo tracollo nervoso, e la spiegazione psichiatrica che ne danno i medici, fanno un gran male all'intera pellicola). Kitty Ting Hao ha invece un bel ruolo di ragazza in crescita, ancora indecisa sul tipo di donna che le piacerebbe diventare, sollecitata spesso dal copione alle risate e alle lacrime, al rancore e alla dolcezza (bella la scena in cui si mette a piangere per empatia con Wang Lai!). Helen Li Mei e Roy Chiao invece sono veramente perfetti. Lei, scrittrice non solo nella finzione, ma anche nella vita vera (era arrivata al cinema come sceneggiatrice) sa disseminare lo schermo di sguardi e gesti che anticipano e tradiscono sapientemente, con intensità, quello che sta per succederle e le emozioni che sente, oltretutto con una presenza fisica prorompente e conturbante, ma in un modo dimesso, che viene fuori a bella posta solo un po'alla volta. Roy Chiao è un attore sui generis: non magro, non particolarmente bello (per niente impomatato), e non aiutato dalla storia, concepita come in molte altre produzioni Cathay per dar spazio quasi interamente alle donne, lui sa però imporsi come personaggio dal temperamento istintivo, passionale, deciso e molto credibile (diversamente da tanti omini trasparenti e irrilevanti, di contorno, che erano la norma dell'epoca). C'è un momento in cui Roy Chiao si trova a fare un giro in barca con Helen Li Mei, e lei inavvertitamente, e apparentemente senza ragione, cade in acqua. Da lì in poi il film vive il suo momento migliore, e si apre una digressione bucolica piena di languori ardenti, lontano dalla città e lontano dai doveri e dagli andirivieni tipici dei film d'ambientazione cittadina. Tutta questa parte è ad intero beneficio del piglio spontaneo di Roy Chiao, e della sensualità evidente, ma contenuta, di Helen Li Mei, e i due, da soli, per un po' trasformano questo film discontinuo e senza profondità in un sogno breve, strano (come un innesto da un altro film!) e irreale. Between Tears and Laughter, con quel suo finale affrettato in cui tutto fila un po' troppo liscio, sembra voler dimostrare che le donne non possono essere veramente felici se non con una salda presenza maschile al fianco, che assicuri loro un avvenire stabile. Una pellicola tradizionalista quindi, che però contiene un viavai ininterrotto di sfumature dell'animo femminile mentre tenta di cavarsela (tutto sommato riuscendoci) anche senza uomini. Un qualcosa di indeciso insomma, a tratti funzionante e a tratti un po' meno, sebbene sempre entro buoni livelli.

Hong Kong, 1960
Regia: Tong Wong
Soggetto / Sceneggiatura: Wong Lau Chiu
Cast: Helen Li, Kitty Ting, Roy Chiao, Wang Lai, Tin Ching