Categoria: FILM

All About LoveLe coincidenze della vita fanno sì che Macy e Anita si incontrino quando sono entrambe incinte di uomini per i quali non rivestono alcun interesse. Tra le due l'amore non è ancora estinto, anche se la matassa che avvinghia le loro vite è tutt'altro che semplice da dipanare.
È uno strano team quello che assembla All About Love: uno dei produttori più commerciali e senza scrupoli di Hong Kong, ossia Wong Jing, la sceneggiatrice più engagée del momento (Yee Shan Yeung) e una regista da sempre sensibile a temi politici o sociali come Ann Hui (Night & FogGoddess of Mercy). Il primo sembra non avere influito granché, visto che il film impiega assai poco per palesare le sue reali intenzioni, ossia sensibilizzare l'opinione pubblica su temi delicati e spesso trattati in maniera inopportuna. Dopo le violenze sessuali di Night & Fog e lo sguardo sulla gente comune di The Way We Are, è la volta della diversità sessuale, che la Hui sceglie di affrontare mediandola con la pochade di un'intricata famiglia “allargata”, vicina allo stilema di Ferzan Ozpetek.

Con l'intento di non appesantire le posizioni su una materia oggetto di discussioni infinite, All About Love finisce per dedicare molto spazio agli equivoci che coinvolgono i due strampalati “concubini” Mike e Robert, componente comica dell'intreccio, suscitando perplessità. Il ruolo da burattini svuotati di senso dei due uomini, sostanzialmente dei donatori di sperma semoventi, è quasi inaccettabile come il fatto che uno dei due abbia un precedente (assai prossimo) di violenza domestica su cui si sorvola frettolosamente, in una sceneggiatura spesso confusa. Uno script, quello della Yeung, in cui si cerca di convogliare troppi argomenti - i problemi delle madri single e delle adozioni, la discriminazione nei confronti degli omosessuali (e dei bisessuali, discriminati a loro volta dagli omo in una delle scene più divertenti), i problemi della maternità nel lavoro – per un solo film, sacrificando l'unità narrativa e la funzionalità dell'intreccio, via via disperso in mille rivoli in egual modo scarsamente interessanti. Come se la mano di Yee Shan Yeung, che in Whispers and Moans e True Women for Sale era riuscita, con taglio semi-documentaristico, a scandagliare il detto e il non detto del mondo delle prostitute di Hong Kong, si fosse appesantita anziché alleggerita a contatto con la commedia, dando vita a un contrasto stridente tra la leggerezza della superficie e l'insistenza del sottotesto “didattico”.

Il plusvalore di All About Love va trovato nell'analisi meticolosa dei dettagli tutti hongkonghesi della quotidianità: il chiacchiericcio delle filippine accampate a Central, il saliscendi delle scale mobile tra un centro commerciale e l'altro. Una vicinanza alla città e alla sua gente, benché qui il contesto sia borghesissimo, che riporta per sensibilità alla irripetibile stagione felice della UFO di Peter Chan. Doveroso menzionare la performance di Sandra Ng - mantide bisex dalle cui non-decisioni dipendono i destini di diversi uomini e donne - tra le migliori della carriera di un'attrice da troppo tempo confinata in commedie “alimentari”, sul tipo degli All's Well Ends Well o Mr and Mrs Incredible.

 

 

Hong Kong, 2010
Regia: Ann Hui.
Soggetto/Sceneggiatura: Yee Shan Yeung.
Cast: Sandra Ng,  Vivian Chow, William Chan, Eddie Cheung.