2002Uno dei progetti più ambiziosi del 2001 è stato 2002, affidato a Wilson Yip: l'ex enfant prodige del cinema di Hong Kong conferma la sua affidabilità dopo la commedia d'azione Skyline Cruisers. Prosegue dunque la stessa strada con un mix di fantascienza e azione: protagonisti due astri emergenti, Stephen Fung e Nicholas Tse, il cui appeal in combinata non garantisce comunque gli incassi necessari a ripagare la Golden Harvest dello sforzo economico sostenuto. La storia, scritta su misura da otto mani, tra cui spiccano quelle del produttore Vincent Kok, non è semplice come si potrebbe credere, e affonda in un substrato fantastico affascinante. In un futuro prossimo i fantasmi tornano sulla terra per risolvere le loro questioni rimaste in sospeso: spesso gli spettri non hanno cattive intenzioni, ma quando il karma negativo prevale, tocca a una squadra speciale, denominata appunto 2002, prendere l'iniziativa e combattere i demoni malvagi.
Interessante l'idea di creare un connubio uomo-spettro (e il più tormentato dei due non è certo il fantasma), riprendendo il tema classico (cinese) del rapporto tra dimensioni differenti, terrena e sovrannaturale, reso maggiormente affascinante da un contesto iper-realistico quasi cyberpunk. Come nel contemporaneo The Avenging Fist di Andrew Lau, simile a per atmosfere e toni dark, la pellicola affonda a piene mani nell'iconografia e nell'estetica del noir sci-fi alla Blade Runner. Ci sono gli eroi - cool e temerari, ma pieni di dubbi e rimorsi -, ci sono le nemesi e un mistero da dipanare. Lo script è una continua rincorsa a citazioni nobili e meno nobili: nel carrozzone trovano posto Men in Black, A.I. - Intelligenza artificiale, Blade, Ghostbusters, Matrix e anche, nell'epilogo romantico, Bullet in the Head.
Ben recitato - da due interpreti che essendo amici per davvero non faticano a coesistere su schermo - e soprattutto ben prodotto, con abbondanza di mezzi, 2002 non ha conquistato il pubblico, che ha disertato le sale e causato uno dei più clamorosi flop degli ultimi anni. Viene da pensare, come giustamente sottolinea Ryan Law1, che il ricambio generazionale nello star system hongkonghese sia ancora lontano dall'attuazione: lo stesso film, con attori più affermati, avrebbe dato altri risultati. Bravo Law Kar-ying a dare spessore al lato comico dell'opera, ma pessima Danielle Graham, doppiata malissimo, nel ruolo dell'infermiera di cui si innamora uno dei due poliziotti.
Yip conferma il suo talento: visivamente cede poco alle false chimere (soprattutto nei combattimenti, memori del miglior cinema di Hong Kong per tempi ed esecuzione), si dimostra parco nell'uso del digitale e spinge quando può sul pedale della scorrettezza e delle lacrime. Unico grosso rammarico: dopo aver condotto la nave nei pressi del porto il regista naufraga a un passo dalla riva, permettendo al cinismo di fondo, perfetto, di abdicare in favore di un lieto fine stonato che lascia l'amaro in bocca.

Note:
1. «2002 di Wilson Yip, il più costoso film di fantasmi hongkonghese in assoluto, ha ricavato un incasso di soli 8 milioni di dollari di HK (1,03 milioni di dollari U.S.A.). [...] I ruoli principali erano interpretati dalla nuova generazione di attori lanciata dalla Media Asia con Gen-X Cops del 1999. Gli incassi limitati indicano che non sono ancora in grado di gestire un film autonomamente.» Ryan Law - Incassi, qualità, crescita nel 2001, in VV.AA. - Nickelodeon #99-100 (CEC Udine, 2002)

Hong Kong, 2001
Regia: Wilson Yip
Soggetto / Sceneggiatura: Vincent Kok, Wilson Yip, Gwok Ji Kin, Szeto Kam-yuen
Cast: Nicholas Tse, Stephen Fung, Law Kar-ying, Rain Li, Sam Lee

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