Beauty and the Breast Molto più del precedente La Brassiere, da cui in minima parte trae ispirazione (e dal cui successo probabilmente è dipesa la sua immediata produzione), Beauty and the Breast analizza in chiave comico-grottesca il rapporto d'intenso amore che intercorre tra il genere maschile e il seno femminile. Il film di Raymond Yip parte con una dissertazione semi-seria, ad opera dei due protagonisti Francis Ng e Daniel Wu, professionisti dell'ars amandi, sul ruolo fondamentale del seno e sulla sua componente erotico-sociale nel mondo contemporaneo. Un discorso maschilista ma non privo di fondamento, che degenera quando i toni si alzano e la commedia prende piede.
In una società che produce una crema rinfrescante, gestita dal debole e dispotico Matt Chow, arrivano due nuove pettorute impiegate e il vento della rivoluzione: dopo decadi di produzione monotematica, il capo decide, su sospetto suggerimento delle sue nuove dirigenti, di adottare una campagna commerciale più aggressiva, lanciando un prodotto cosmetico, inventato in Cecenia, il cui principale effetto sarebbe l'ampliamento del seno. Tra frizzi, lazzi e storie d'amore tentate su due piedi tra impiegati (i due leccapiedi Harper e Mario contro una pletora di dive di secondo piano, tra cui si segnalano Michelle Reis, Amanda Strang e la pepata (Halina) Tam Siu Wan), l'industria arriva sull'orlo del tracollo.
Alle prese con un genere che sembrava aver abbandonato dopo gli esordi, l'artigiano Raymond Yip dimostra di non aver perso completamente la mano. Il regista mette in piedi una storia divertente da un soggetto il cui peso specifico è vicino allo zero: il trend emergente, in patria e all'estero - What Women Want - è che per far ridere bisogna costruire situazioni paradossali in cui gli uomini, rudi per definizione, entrano in contatto con la propria parte femminile. Vedere Francis Ng e Daniel Wu alle prese con i problemi di un seno troppo prorompente porta in effetti qualche sorriso, anche se una maggiore intraprendenza avrebbe giovato. La sensazione è che oltre la superficie della solita storia romantica, fatta di corteggiamento fraudolento, pausa causa scoperta dell'inghippo e pentimento decisivo alla riappacificazione, ci sia ben poco: qualche colpo ben assestato - a base di scatologia e umorismo basso: la scena nel night club in Cina o della gita in battello, dove Sophie Ngan viene colpita da un freccia nel suo orgoglio - e qualche spunto da parte del migliore della classe, Francis Ng. Il quale appena ha la possibilità di improvvisare e di uscire dalle righe si conferma attore ineccepibile, capace di ipnotizzare il resto del cast e di farlo recitare a suo comando, come sua spalla. Il discorso vale per tutti, per l'insipido Wu (alla prima prova in una commedia), per l'incolore Michelle Reis e per i personaggi meno definiti ma più assurdi, come il magnate-magnaccia Matt Chow e le sue due aiutanti Sophie Ngan e Angela Tong, che sanno prendere in giro la loro immagine di fatalone. Una citazione da Michael Hui e da Security Unlimited (la scena in cui Ng e Wu, barricati in casa, improvvisano un telegiornale ad effetto per spaventare gli assedianti), dimostra che astuzia e rispetto per la tradizione non mancano, anche se dopo un'oretta di patinatura formale la benzina finisce e i sorrisi scarseggiano.

Hong Kong, 2002
Regia: Raymond Yip
Soggetto / Sceneggiatura: Not a Woman
Cast: Francis Ng, Michelle Reis, Daniel Wu, Tam Siu Wan, Amanda Strang

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