Best of the BestAppena baciata dalla fortuna (Young and Dangerous è di pochi mesi prima), la coppia Manfred Wong / Andrew Lau può portare alla luce tanti progetti conservati nel cassetto: dopo la trasposizione del fumetto Feel 100% con Ekin Cheng e Sammi Cheng è il turno di Best of the Best1. Con un cast multicolore di giovani promettenti - Julian Cheung, Daniel Chan, Michael Tse, Annie Wu, Jason Chu, Jerry Lamb - e veterani per di contorno - Karen Mok, Roy Cheung, Blacky Ko, Damian Lau -, Lau riprende The Final Option, ma anche Ufficiale e gentiluomo e Top Gun. In due settimane bisogna riformare la S.D.U. che ha subito troppe perdite in un attentato, e a questo scopo vengono selezionati i migliori agenti di ogni corpo, che un sergente di ferro dovrà forgiare e trasformare in perfette macchine da guerra2. I nemici sono i riottosi rifugiati vietnamiti di un campo profughi, il cui capo è un pericoloso criminale responsabile di stragi e omicidi.
Diviso in due parti, la prima centrata sull'addestramento e sulla vita al campo, la seconda su una missione difficile, il film beneficia di due simboli popolari: il sergente Eagle, ben interpretato da Roy Cheung, per una volta lontando dalle triadi, e Single Ball, un eroe che, nomen dixit, ha sacrificato molto durante una missione. Dopo una breve svolta mélo, necessaria a appianare tutti i contrasti sviluppati (anche se in maniera troppo frettolosa, si veda il subitaneo pentimento di Julian Cheung), comincia l'azione, quella vera. Che prevede un bersaglio ben preciso: i vietnamiti. Lo sguardo di Manfred Wong e Chau Ting (gli sceneggiatori) è impietoso: una dimostrazione della sopravvivenza di una vecchia visione discriminatoria secondo cui il cosiddetto popolo delle barche è composto solo da teste calde rancorose e pronte a compiere il peggio3. L'eccesso di testosterone - chiamatelo se preferite campanilismo o nazionalismo - non inficia però l'ottimo lavoro dell'action director Deon Lam, professionista capace di coordinare gli attori e di giostrarne le prestazione coralmente. La resa scenica è spettacolare, a dimostrazione del fatto che Andrew Lau e Manfred Wong, al di là dei propri limiti, sono in grado di confezionare prodotti mainstream accattivanti e commercialmente appetibili. Alcune situazioni sono tagliate con l'accetta, ed è solo la verve e la fotogenia degli interpreti - tante le popstar al debutto cinematografico - a salvarle dalla caduta totale nella melassa dei sentimenti più scontati.

Note:
1. Da non confondersi con l'omonimo film del 1992 diretto da Herman Yau. Proprio quest'ultimo, guarda caso, nel film di Lau interpreta il cattivo di turno.
2. L'ironia non manca nella scelta del nome del futuro squadrone, il cui appellativo, BOB (Best of the Best) non può non ricordare il nome della casa di produzione del film, la BOB & Partners.
3. Ci sono anche alcuni personaggi positivi, come la tenace volontaria che si batte per il rispetto dei diritti umani interpretata da Annie Wu, ma l'idea di fondo è che i vietnamiti (come tutti gli stranieri, del resto, si salva solo un gwailo che fa a lungo la figura dello scemo del villaggio) siano dei poco di buono.

Hong Kong, 1996
Regia: Andrew Lau
Soggetto / Sceneggiatura: Manfred Wong, Chau Ting
Cast: Daniel Chan, Julian Cheung, Karen Mok, Annie Wu, Roy Cheung

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