Burning SensationUn'attrice arde viva a causa del fuoco sprigionato per un incidente durante le riprese di un'opera cantonese di cui era protagonista. Decenni dopo un pompiere, unico tra tutti i suoi colleghi, ne vede lo spirito chiedere aiuto durante un incendio in un vecchio palazzo. Crdendola una donna in carne ed ossa e senza pensare al pericolo, si getta tra le fiamme salvandola, per ritrovarsi però in mano solo una piccola pietra. Redarguito dai superiori per la sua avventatezza, il ragazzo è comunque aiutato dallo spirito, che si è ormai affezionato al giovane. Sull'orlo del licenziamento, il pompiere si rifugia a casa dello zio, provvidenzialmente seguito dallo spirito, visto che il simpatico vecchio sta per essere coinvolto nella relazione con un demone incarnato nel corpo di una donna.
Oltre che storico attore in molti gongfupian dei tempi che furono, Wu Ma è stato anche prolifico regista a partire dalle prime prove con Deaf and Mute Heroine (1971) e The Water Margin (1972) fino alle prime incursioni nelle commedie orrorifiche come The Dead and the Deadly (1983). Questo Burning Sensation si inserisce dunque per lui in un territorio consolidato. Il film non ha in effetti alcuna pretesa se non intrattenere per una buona ora e mezza, e da questo punto di vista si lascia guardare senza dare adito a recriminazioni di sorta. Certo l'imprescindibile aria anni '80 si presenzia un po' ovunque, soprattutto nei vestiti improbabili e nelle pettinature un po' sopra le righe, ma il lato puramente estetico passa in secondo piano di fronte a una commedia che - senza esagerare od osare troppo - ha il suo pregio principale nello scorrere veloce fino all'inevitabile conclusione. Ogni elemento è disposto come in una tavola ad incastri nel posto più sensato, creando da un lato in più di un'occasione un senso di deja vu dovuto alla non certo impressionante originalità, ma garentendo dall'altro poche cadute di tono. L'umorismo sempre presente non ha molto mordente e si limita a riciclare vecchi stilemi, dalla partita di mahjong con il cieco raggirato dagli altri giocatori, agli immancabili equivoci amorosi, fino al cibo riempito di peperoncino per vendetta; più interessanti sono allora le trovate strettamente fantastiche. In primo luogo il demone con la lingua allungabile, utilizzata nei compiti più impensabili ben prima dello spagnolo La lengua asesina e spalmata addirittura con della senape o fissata al tavolo con le bacchette per mangiare in una delle scene più spassose. Poi nei viaggi intradimensionali tramite il televisore dello spirito buono, che passa con una certa tranquillità da una dimensione all'altra saltando e sbucando dallo schermo. Pur se in secondo piano, c'è poi posto per qualche combattimento dalle coreografie bizzarre, con corpi che volano ed effetti speciali rudimentali ma efficaci, specialmente nel gran finale con la battaglia ultima tra bene e male incarnati - senza dimenticare i momenti di musical, specialmente nella scena iniziale ambientata nel passato, con l'interessante regia e la fotografia virata seppia.

Hong Kong, 1989
Regia: Wu Ma
Soggetto / Sceneggiatura: Yuen Gai Chi, Ng Hon Keung
Cast: Kenny Bee, Carol Cheng, Wu Ma, Lai Yin San, James Wong

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