Coweb

Nato un po’ come risposta al revival delle arti marziali al femminile marcato da Jeeja Yanin con Chocolate, che portava la Thailandia un passo avanti sulla scena internazionale del nuovo millennio, Coweb rispolvera, o almeno questo è quel che intendeva fare al suo principio, la figura dell'eroina di povero eloquio ma dal calcio facile. L'operazione è affidata alle mani del coreografo Xiong Xin-xin - forse un po' più noto come villain molto menante e poco pensante di alcune pellicole parecchio famose come Once Upon a Time in China e Seven Swords di Tsui Hark - che qui esordisce anche alla regia.

La faccia da spendere sul fronte dell'eroina protagonista è invece quella di una new entry o quasi, giovane, androgina e di poche parole (e fronzoli): Jiang Lu-xia, piccolo fenomeno televisivo sbocciato nella TV cinese nel talent show dedicato alle arti marziali e sponsorizzato da Jackie Chan, The Disciple. Competenza assoluta nel settore del kung fu per entrambi, insomma. Peccato però per l'inesperienza nei rispettivi ruoli cinematografici, regista e attrice, che infatti si vede tutta.

La storia raccontata - naturalmente poco più che un flebile pretesto a riempire gli intermezzi tra le botte, discretamente da orbi - è quella Nie Yiyi (la Jiang), orfana e tormentata dal pensiero della morte del padre, istruttrice di kung fu e guardia del corpo di un facoltoso magnate che viene rapito da una strana banda di energumeni in qualche maniera coinvolti nel giro delle arti marziali clandestine; nei suoi sforzi per trovare e liberare il rapito, Nie si troverà coinvolta in un intrigo forse più grande di lei. Marcato da un’atmosfera di nostalgia di certi action di secondo livello, senza se e senza ma (e senza molte pretese stilistiche), degli anni ’90 di Hong Kong, e in particolare quelli che vedevano protagonista la marmorea Yukari Oshima (che in più di una posa sembra il riferimento estetico diretto per la stessa Jiang Lu Xia), Coweb è una successione quasi ininterrotta di combattimenti e personaggi sopra le righe, un po’ penalizzato dalle limitazioni produttive evidenti e dalla carenza di carisma della sua protagonista, non a suo agio nei panni dell'interprete. Fatte le debite proporzioni, insomma, se SPL era la risposta di successo di Hong Kong al muay thai di Tony Jaa, Coweb non regge la cintola a Chocolate, cui un po' si ispira, sebbene, al termine della visione e tenuto conto del suo contesto, occorre ammettere che almeno un po' ci si è divertiti.

NB: Da segnalare l'agghiacciante e totalmente fuorviante edizione americana del film, dal titolo Ninja Masters e con tanto di ninja in posa nella locandina.

Hong Kong/Cina, 2009
Regia: Xiong Xin-xin.
Sceneggiatura: Sunny Chan.
Action Director: Xiong Xin-xin.
Cast: Jiang Lu-xia, Sam Lee, Eddie Cheung, Kane Kosugi, Wanja Gotz.

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