Finger of DoomLa matriarca del clan delle Dita del destino spedisce una propria allieva a fermare la perfida Kung Suen Mao Neong, rea di utilizzare le tecniche segrete della scuola per i propri loschi piani - ossia la conquista del potere nel mondo delle arti marziali. Nel frattempo tre fratelli in armi, un tempo onorati eroi, hanno deciso di abbandonare il cammino da cavalieri erranti per diventare modesti costruttori di ombrelli. Sono però costretti a riprendere in mano le spade quando uno dei tre scompare nel nulla dopo aver tentato di ricattare il potente Chang Kung Chin, ricco uomo d'affari e spietato guerriero. Ben presto i destini dell'allieva e dei fratelli si intrecciano...
Finger of Doom è uno di quei film promettenti sulla carta e deludenti alla prova dei fatti. Chi potrebbe infatti resistere all'idea di una cattiva che viene trasportata come una vampira da quattro simil-zombie bianco vestiti all'interno di una cassa da morto rossa? Oppure a una tecnica segreta che consiste nel piantare un dardo avvelenato, contenuto in unghie-protesi-di-metallo, nel collo dell'opponente - soprattutto se il dardo rilascia un veleno che costringe la vittima a ubbidire ai comandi? Purtroppo alle originali premesse non segue uno sviluppo altrettanto compatto. Bau Hok Lai, alias Pao Hsueh-li, co-regista di Chang Cheh in Boxer from Shantung e The Water Margin, se la cava discretamente nella scelta delle inquadrature e nelle carrellate, curate e molto fluide. Le doti non sono però sufficienti a coprire le magagne di un intreccio stentato, che si attorciglia su se stesso già dopo il primo quarto d'ora, non riuscendo a schiodarsi dalle due/tre intuizioni iniziali. Complici attori decisamente scialbi - compresa Ivy Ling Po, che, per quanto simpatica e sorridente, non sembra aver superato lo shock per il tramonto della huangmei diao - il vorticare dell'azione trasecola nella noia. Anche le coreografie non presentano guizzi o motivi d'interesse, lasciando definitivamente scivolare la pellicola nel dimenticatoio.

Hong Kong, 1972
Regia: Bau Hok-lai
Soggetto / Sceneggiatura: Yau Gong-kin
Cast: Ivy Ling Po, Chin Han, Yeung Chi-hing, Tung Li, Hung Sing-chung

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