Games Gamblers PlayDopo quattro film diretti da Li Han-hsiang Michael Hui - il fondatore della comicità cantonese moderna - decide di mettersi in proprio, scrivendo e dirigendo i propri film, e conscio del grandissimo successo popolare ottenuto, riesce a convincere la Golden Harvest a scommettere su di lui. Games Gamblers Play è il primo episodio di una carriera lunga e fortunata, ed è la prima pellicola dove Hui riunisce nel cast i due fratelli Sam e Ricky - quest'ultimo solo per una breve apparizione -, costituendo così un trio inseparabile fino all'inizio degli anni ottanta. Sam riveste un ruolo più importante di quanto possa sembrare: canta tutte le canzoni, partecipa alla stesura della colonna sonora e la sua opinione conta in fase di sceneggiatura.
Come in tutte le opere di Hui, l'attenzione è concentrata sui personaggi e sul loro modo di affrontare situazioni che progrediscono fino a diventare comiche. I due protagonisti di Games Gamblers Play sono due truffatori, abili con le carte, che fanno la spola tra la prigione e le case da gioco. E' stato notato1 come l'accoppiata tra i due fratelli vada inserita in un contesto più ampio, quello delle commedie pak-dong, basate sull'interazione di personaggi che dopo i momenti duri imparano a contare l'uno sull'altro diventando amiconi. All'autore interessa molto che la psicologia dei suoi protagonisti sia ricca di particolari - i difetti prima dei pregi -, capace di ironizzare sulle debolezze dell'uomo medio. Il lieto fine è inevitabilmente un'utopia amara, per demolire le convinzioni portate avanti e decretare una sconfitta che solo apparentemente ha le fattezze della vittoria. Il pubblico parteggia per il protagonista finché non si rende conto che i suoi atteggiamenti da sbruffone impertinente meritano una sonora lezione.
La narrazione è frammentata e denota la provenienza televisiva di Michael Hui che, registicamente parlando, è ancora acerbo. Continuativamente insiste sui tasti dolenti della società cantonese, in questo caso il gioco d'azzardo, l'amore per il denaro, per il successo, per le belle donne. L'ingenuità e una certa rozzezza sono bilanciate però da trovate mirate e divertenti.

Note:
1. Stephen Teo - Hong Kong Cinema: The Extra Dimensions (British Film Institute, 1997)

Hong Kong, 1974
Regia: Michael Hui
Soggetto / Sceneggiatura: Micheal Hui, Lau Tin-chi, Tang Wai Hung
Cast: Michael Hui, Samuel Hui, Ricky Hui, Dean Shek, Roy Chiao

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