Lady Black CatLady Black Cat parte dalla tipica Robin Hood in gonnella, presa in trappola da due criminali sulle orme di una pietra preziosa, che buggera i ricchi per spartire il bottino con i poveri, e intreccia un'avventura semplice ma avvincente. A differenza di The Black Rose, di cui è fortemente debitore, a partire dai modi spicci della protagonista Connie Chan, la pellicola dello specialista Cheung Wai Gwong non perde tempo a imbastire sottotrame di qualsivoglia tipo, né love story, né intrighi da mystery masherato da horror, né artifizi da James Bond al femminile. Privo di fronzoli, Lady Black Cat è appassionante e godibile quanto basta, con attori in parte - oltre all'agile protagonista ci sono Wu Fung di contorno e uno spietato Sek Kin - e una trama poco originale che si limita a tracciare le linee base della storia, concentrandosi sul carattere principale e sulla sua mascolinità. Non a caso la scaltra criminale è una sorta di eroina asessuata, la cui vita personale è meno significativa di quella che viene allo scoperto grazie alle sue imprese, il cui interesse per il prossimo è generale e non particolare (per cui non possono essere previste cadute sentimentali). Prodotto in fretta, di medio artigianato, con spunti sufficienti a tenere desta l'attenzione, Lady Black Cat è un divertente excursus nel filone di Jane Bond e rose nere, sopra le righe e artificiale, certo, ma anche leggero e spigliato, elaborato quanto basta per non deludere.

Hong Kong, 1966
Regia: Cheung Wai Gwong
Soggetto / Sceneggiatura: Ling Hon
Cast: Connie Chan, Wu Fung, Fong Sam, Sek Kin, Chui Mei Wa

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