Love MassacreLa giovane Ivy intrattiene una relazione contemporaneamente con due uomini; quando uno dei due lo viene a sapere, la sua gelosia esploderà in un massacro nel dormitorio dove vive la ragazza. Al tempo della sua uscita, Love Massacre non venne recepito dalla critica locale come il capolavoro di un promettente regista al suo secondo lungometraggio ma piuttosto come il pretenzioso fallimento di un autore che aveva fatto vedere ottime cose durante i precedenti trascorsi televisivi. Evans Chan, su Film Biweekly del giugno '81 lo stroncò senza mezzi termini e senza possibilità d'appello, accusando il film di avere pretese artistiche e il suo regista di essere «spinto da un incipiente senso di snobismo culturale a costruire, spesso inconsciamente, una torre d'avorio priva di contenuto». Ma allora il giudizio negativo riguardava la New Wave in toto e il formalismo di Tam era spesso e volentieri uno dei bersagli preferiti, considerato sovente fine a se stesso.
Ambientato a San Francisco, dove un folle compie una strage all'interno di un pensionato femminile, Love Massacre è un vero e proprio slasher d'autore: Tam, coadiuvato dal direttore della fotografia Brian Lai, lavora minuziosamente sui colori primari contrastando a più riprese il bianco di pareti e lenzuola con il rosso che non è solo quello del sangue (e ce n'è tanto), ma una pennellata che risalta su vestiti e labbra della protagonista. La venticinquenne Brigitte Lin (poi celebre protagonista di The Bride with White Hair di Ronny Yu), originaria di Taipei, è al suo esordio nel cinema di Hong Kong e Tam le cuce intorno un ruolo che e mette in evidenza il fascino gelido e magnetico. A firmare la sceneggiatura è Joyce Chan, che aveva già collaborato con Tam per i suoi lavori televisivi e si era messa in mostra con i primi, importantissimi film di Ann Hui. Non si può non rimanere affascinati da Love Massacre: a cominciare dall'incipit ermetico e passando per i violentissimi omicidi, come quello in cui l'assassino schiaccia la testa di una donna tra la porta e lo stipite: si tratta di una visione destinata a lasciare un segno sullo spettatore. Anche se al momento non c'è altro modo di apprezzarlo che per mezzo della vhs Mei Ah priva di sottotitoli.

Hong Kong, 1981
Regia: Patrick Tam
Soggetto / Sceneggiatura: Joyce Chan
Cast: Brigitte Lin, Chang Kuo-chu, Charlie Chin, Ann Hui, Pong Yuen Yuen

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