Night CallerAltro che notte sicura (come recita il titolo cinese): l'ispettore Steve Chan e la recluta Porky sono attesi da un tour de force massacrante, sulle tracce di un feroce omicida che prima ha ucciso una modella e il suo manager, lasciando come unica testimone una bambina che non riesce più a parlare, e poi ha preso in ostaggio un collega, Jim Wong, cui entrambi i poliziotti sono molto legati.
Night Caller parte come un giallo all'italiana, con un killer nerovestito, inguainato in un impermeabile nero e con immancabili guanti di pelle. Tutti gli omicidi, all'arma bianca, come tradizione vuole, sono omaggio a Dario Argento & co. Poi cambiano le atmosfere, la palla passa alla polizia e il film si trasforma in un thriller procedurale con indagini, interrogatori e inseguimenti. Lasciando da parte le curiosità kitsch e le chincaglierie tipiche degli anni ottanta (soprattutto per quanto riguarda le originalità comportamentali dell'assassino), rimane un noir asciutto, diretto, scritto e interpretato dal monolitico Phillip Chan, ex ispettore di polizia, unico possibile epigono, anche fisicamente - è alto e secco -, dell'Eastwood Callaghaniano. Non è nuovo il confronto del duro senz'anima con una donna poliziotto debole ma volenterosa, anche se qui siamo lontani dall'ironia della guerra dei sessi. Fuori programma alcune strategie: Chan mostra il volto del serial killer dopo metà film, e lavora sulla tensione della corsa al tempo dell'indagine per ritrovare l'amico poliziotto scomparso. I personaggi o sono statuari - il capo severo, la moglie perfetta - o sono grottescamente caricaturati - la coppia di colpevoli, il patologo burlone. Si salva la bambina, altrimenti fuori contesto, come al solito usata con funzione di catalizzatore emozionale: a lei e a chi si trova a duettare con lei spettano le scene melodrammatiche di maggior pathos. Emerge un umorismo spicciolo, realista - i protagonisti sono poliziotti dai modi piuttosto rozzi -, efficace anche se spiccio (una battuta coinvolge Anita Mui, sostituita nei sottotitoli da Mae West). La parte del leone spetta comunque all'azione serrata e alla violenza, mostrata nel dettaglio grafico, sempre sostenute da una regia invisibile e da un ottimo ritmo narrativo.

Hong Kong, 1985
Regia: Phillip Chan
Soggetto / Sceneggiatura: Phillip Chan
Cast: Phillip Chan, Melvin Wong, Pat Ha, Pauline Wong, Terry Hu

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