Sex & Zen IIIIl terzo capitolo della famosa serie erotica cinematografica Sex and Zen è indubbiamente il meno riuscito. Nel tentativo di sfruttare il consenso riscosso dai primi due episodi, il regista Aman Chang propone una pellicola non all'altezza delle precedenti. L'opera si avvicina davvero poco alla comicità del primo Sex and Zen e al raffinato erotismo presente nel secondo. In Sex & Zen III mancano quasi completamente l'ironia e l'ingenuità nei confronti del sesso; caratteristiche che hanno permesso alle pellicole che lo hanno preceduto di non risultare mai volgari. Senza voler essere critico cattivo o bacchettone, la visone di questo terzo modesto film infastidisce a più riprese, a causa dell'utilizzo gratuito di un linguaggio triviale. La pesantezza di quest'ultimo è acuita per giunta da un trama simile a quella di un porno, con un abbozzo di storia che serve esclusivamente a legare tra di loro le numerosissime scene di sesso.
In piena epoca Sung, la storia vede come protagonista il giovane e irresponsabile letterato Chu Chi Ang. In cammino per la capitale, dove dovrà sostenere i durissimi esami di stato, decide di concedersi un piccolo svago e va a visitare un famoso bordello della zona (La Casa della Fragranza), accompagnato dal suo fedele servitore. Qui incontra tre bellissime fanciulle, appena vendute dai genitori, così da non morire di fame (una pratica storicamente accertata). Il giovane si innamora di una di loro: in suo soccorso viene Lui Chen (il mitico Tsui Kam-kong, vero eroe dell'intera trilogia, anche stavolta in grado, grazie alla sua recitazione buffa e teatrale, di arricchire di comicità la storia), che prende come concubina un'altra delle tre fanciulle: la super-sexy Fanny (una caldissima Dung Yi).
Niente di nuovo sotto il sole. La pellicola si limita a riproporre molte delle idee e delle situazioni dei due episodi precedenti, senza aggiungere nulla. La trama è un semplice canovaccio che lega le scene di sesso presenti nel film, davvero troppe e nemmeno ben fatte. L'unica scena divertente prevede un'amplesso con raffica di posizioni assurde, urlate a squarcia gola da Chu (proprio come faceva Actarus con le armi di Goldrake) e perfino accompagnate da una didascalia in ideogrammi cinesi. Un po' di conforto è offerto dalle intepreti, bellissime, benché attrici non eccezionali. I temi dell'apprendistato amoroso e delle torture sessuali sono stilemi classici del cinema cinese erotico in costume.

Hong Kong, 1998
Regia: Aman Chang
Soggetto / Sceneggiatura: 
Cast: Yeung Ga Ling, Dung Yi, Tsui Kam-kong, Timothy Zao, Ronald Wong

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