ShiverForse nel tentativo di seguire le orme (del successo) di The Eye, i cui poster di lancio furono ritirati per le polemiche, Shiver è balzato furbamente agli onori delle cronache prima ancora dell'uscita, a causa del dibattito scatenato sulle locandine pubblicitarie, considerate troppo esplicite (ritraevano le facce dei protagonisti, trucco cadaverico, dentro i sacchi neri dell'obitorio). Una delusione constatare allora che il prodotto finale non conservi molto di quello spirito iconoclasta, e si attesti sui rassicuranti lidi dello stanco thriller ad incastri dai presunti risvolti horror. Kwok-ming, un poliziotto scontroso e concentrato sul lavoro, ha dei problemi relazionali con la moglie, Sammi, tanto che i due sono sull'orlo della separazione. Mentre stanno litigando, bloccati in macchina da un ingorgo, lui viene coinvolto nell'inseguimento di alcuni ladri e un proiettile vagante ferisce la donna, mettendola in pericolo di vita. Quando si riprende, Kwok-ming si sforza di starle vicino, ma una serie di efferati omicidi lo costringe agli straordinari. Sammi, perennemente sola, è sconvolta da inesplicabili visioni su quegli stessi omicidi, e scivola velocemente verso la follia...
Billy Chung, che è sempre stato un mestierante affidabile, con isolati guizzi d'orgoglio (Love to Kill) e un buon carniere di prodotti medi (da Assassin ai più recenti Paramount Motel e Killer), imbastisce qui un'impalcatura attraente, non priva di potenziali spunti, sulla quale non riesce però a costruire un edificio solido. Non è solo questione di budget (risicato, e si nota) o di fretta (la continuità altalenante): a mancare è proprio la volontà di superare la soglia dello svogliato lavoro su commissione. Gli attori sono alla deriva. Francis Ng è inesistente, lasciato a vagare con l'espressione corrucciata senza un perché. Athena Chu è catatonica, inespressiva, con lo sguardo annebbiato. E considerata la dimenticabile resa degli altri comprimari, a dir poco incolori, l'unico a provarci è tutto sommato Nick Cheung - ma nel finale azzarda troppo, caricando fino al parodistico le espressioni. La fotografia è sudaticcia, tirata via, e appiattisce i volti e le sfumature, con colori smorti indifferenziati. Anche la storia, che nonostante tutto carbura bene, dalla metà pare gettare la spugna, arenandosi nel già detto. Non basta qualche scena sanguigna (alcuni flash sulle mutilazioni dei cadaveri) a salvare la giornata.

Hong Kong, 2003
Regia: Billy Chung
Soggetto / Sceneggiatura: Chung Shing Yuen
Cast: Francis Ng, Athena Chu, Nick Cheung, Tiffany Lee, Patrick Tang

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.