Alfred Cheung appartiene alla vecchia generazione. Cresciuto registicamente nel bel mezzo della commedia degli anni '80 si ritrova, oggi, spaesato tra il cinema che conosceva e un nuovo ibrido che dimostra, con The Contract Lover, di non saper maneggiare con la necessaria disinvoltura.
Vi si narra la storia di un dirigente di Hong Kong che «affitta» una ragazza acqua e sapone per sporcarne l'immagine e presentarla alla famiglia tradizionalista nella rurale Teijin. Il vero scopo, di comune accordo, è screditarla e poter presentare la vera fidanzata, troppo anticonformista per essere accettata in prima battuta. Ma non tutto va per il verso giusto, complici i sentimenti.
Per Cheung è come se gli ultimi venti anni non siano passati: lavora con la stessa grossolana schiettezza di un tempo, creando situazioni paradossali spesso troppo sopra le righe per risultare credibili: un istante dopo alterna alle gag momenti di puro mélo che seppure funzionino stridono nel contesto generale. Si passa dai banali soliti equivoci della pochade a un epilogo toccante a base di cantopop e video-clip che raccoglie i momenti salienti della love story; e poco prima dei titoli di coda il tuffo nella nostalgia cancella parte del cocente imbarazzo di fronte a trama e messincena tanto ovvie e risicate.
Noti dolenti anche per quanto riguarda i protagonisti: Richie Ren, nonostante l'avanzare dell'età, continua imperterrito a calzare i panni spensierati dell'adolescente immaturo, mentre Fan Bing-bing fallisce sia come eroina tragica che come emula di Sammi Cheng, tanto da ammettere, intervistata, di non essere portata per la commedia. Meglio il fronte dei caratteristi, che vive sulla performance del vispo Yueh Wah e sugli assurdi duetti gay un po' razzisti tra un gweilo pelato e un campione di arti marziali dal cuore fragile.
Hong Kong, Cina, 2007
Regia: Alfred Cheung
Soggetto / Sceneggiatura: Alfred Cheung, Wong Wang-gei, Cheung Tan
Cast: Richie Ren, Fan Bing-bing, Yuen Wah, Kate Tsui, Liu Yi