The Final OptionE' aperta la guerra al crimine. Non si può non parlare di conflitto bellico vedendo il dispiegamento di armi e mezzi che la Special Duty Unit, i corpi speciali della polizia di Hong Kong, dispone sul campo di battaglia in The Final Option di Gordon Chan. Più una dichiarazione d'intenti che una semplice pellicola di azione: il regista non nasconde il suo amore per sparatorie ed eroismi e mette in scena un'opera che, se da un lato diverte, dall'altro rischia di essere scambiata per un filmato di propaganda sull'importanza e sulla necessità dell'uso della forza bruta.
Divisa in due tronconi - il primo concernente l'addestramento di un gruppo di poliziotti che aspirano a diventare membri delle S.D.U., il secondo con i novelli soldati impegnati in una difficile missione contro un folle criminale responsabile dell'omicidio di diversi poliziotti - la pellicola ha l'indubbio merito di aprire un dibattito complesso sui limiti della legalità e sulla funzione delle forze dell'ordine in una società dove la malavita è ben attrezzata a combatterle. Al di là di una semplicistica connotazione politica - Chan sta dalla parte delle armi, ma il suo sguardo è quello dell'esperto e dell'amatore balistico, non tanto del conservatore col paraocchi -, The Final Option è un trattato para-militare sulla prevalenza del gruppo (stoico ed eroico) sul singolo. Il regista, sempre concreto e coerente con il suo credo nello sviluppo della trama, concede molto spazio alle scene d'azione e alla spettacolarizzazione emotiva.
Protagonisti di questa guerriglia, prima in un campo d'addestramento, poi tra le vie di Hong Kong, sono un gruppo di interpreti poco conosciuti, capitanati dal solito machismo di Michael Wong. Nella circostanza occorrono muscoli e volti da bravo ragazzo - anche per giustificare i risvolti romantici, non essenziali, e l'attenzione della materna Carman Lee, prima maîtresse poi donna di casa -, non attori, piuttosto atleti e macchine. Chan dimostra di essere molto più bravo a ricostruire situazioni critiche e missioni impossibili che a ritrarre la quotidianità dei poliziotti una volta smessa l'uniforme. Non necessariamente un difetto, almeno finché si evitano piattezza e globalizzazione.

Hong Kong, 1994
Regia: Gordon Chan
Soggetto / Sceneggiatura: Gordon Chan
Cast: Peter Yung, Michael Wong, Carman Lee, Chan Kwok-bong, Vindy Chan

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.