Island TalesUn gruppo di personaggi rimane confinato su un’isola, a causa di una quarantena, decretata dalle autorità, in conseguenza di un’epidemia. E’ l’immaginaria Isola di Mayfly, in realtà la location è rappresentata dall’Isola di Lamma di Hong Kong. I protagonisti costituiscono un melting pot asiatico di svariate nazionalità e lingue diverse. Un giovane poeta e giornalista giapponese, in cui si riflette il regista Stanley Kwan, dedito a speculazioni filosofiche, due amiche altolocate, una cinese-americana e una giapponese-americana, una ragazza taiwanese che aspetta invano il fidanzato, un divo del cinema di Hong Kong e un signore autoctono che gestisce un albergo.
Opera ambiziosa e complessa, che si presta a diverse chiavi di lettura. La più immediata è una metafora di Hong Kong, paese dalla popolazione eterogenea, multiculturale e cosmopolita, che all’epoca del post-handover stava vivendo un momento di isteria e di isolamento per il dilagare dell’influenza aviaria.

I dialoghi del film costituiscono uno spiazzante pastiche linguistico, alternando inglese, giapponese e idiomi cinesi.
Se l’opera di Kwan presenta influssi del cinema europeo, in questo film sembra ovvio il debito a Lo stato delle cose (1982) di Wim Wenders, che racconta di una troupe cinematografica che sta girando un film che parla proprio di un gruppo di sopravvissuti alle prese con un’epidemia mortale. Come il regista tedesco, Kwan realizza uno stato di sospensione della narrazione. I personaggi, bloccati sull’isola, si trovano come in un limbo, in uno stato d’attesa in cui non hanno nulla da fare, eccetto camminare e chiacchierare, raccontando così molto di loro. Il bellissimo prologo di The Island Tales vede, tra le presentazioni dei protagonisti, le due amiche anglofone assalate da troupe televisive, in un turbinio di telecamere e microfoni. La scena è girata con macchina a spalla molto mossa, come se fosse ripresa da una di quelle telecamere. Un abbozzo metacinematografico che pure riprende il film di Wenders.
L’incipit è un esempio dell’eclettismo della regia di Kwan, che alterna vari stili e che fa uso, in alcune scene, di una fotografia monocromatica. Kwan vola alto, ma i suoi sono svolazzi autoriali spesso fini a se stessi. Sicuramente The Island Tales non è il fiore all’occhiello della sua filmografia.


Hong Kong, 1999
Regia: Stanley Kwan
Soggetto/Sceneggiatura: Jimmy Ngai
Cast: Osawa Takao, Qi Shu, Michelle Reis, Julian Cheung, Momoi Kaori

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