The RapistNei casermoni di Tuen Mun, nei Nuovi Territori, si aggira uno spietato stupratore, che colpisce con ciclica precisione, in maniera sempre più violenta. Un ispettore e la sua squadra cercano, dopo aver provato a entrare in sintonia con il criminale, di localizzarlo e di arrestarlo. Un tentativo quasi riuscito fa fuggire il maniaco, che, cambiato quartiere, ricomincia con le sue imprese a sfondo sessuale.
The Rapist è la solita incursione nel sociale di Cha Chuen Yee, regista costretto a fare di necessità - i pochi mezzi a disposizione - virtù - i suoi soggetti sono tratti dalla cronaca vera -, creando uno stile personale e un nuovo approccio alla violenza del thriller true crime. Buio, sporco, povero, poco conciliante ma non sciatto, girato senza permessi e presumibilmente senza soldi, è un cinema da strada, rozzo ma veridico nel dar voce alla Hong Kong meno scintillante. Argomenti duri, modi spicci: il miglior modo di rendere essenziale un Cat. III senza indulgere nel morboso o nel volgare, ma senza neanche tirarsi indietro quando c'è da esibire - senza un briciolo di autocompiacimento - il dettaglio disturbante (nudi e sevizie) e, in metafora, il disagio dei quartieri meno abbienti. I sobborghi di Hong Kong sono squallidi, nei palazzoni nessuno sente o vede niente; il luogo ideale per un criminale incallito. Come nella migliore New Wave - si pensi alla fatiscente Walled City illustrata in Long Arm of the Law -, citazioni incluse (lo stupratore dedito al modellismo, un disadattato che ricorda non poco il folle di Cops and Robbers di Alex Cheung). Con due attori noti - lo specialista Chan Kwok-bong e Farini Cheung, cui il nome garantisce pose non sempre necessarie - e tanti sconosciuti, Cha compie un miracolo di coerenza, evitando sbavature e fronzoli. L'idea portante e la struttura originale - l'inchiesta poliziesca che si sovrappone all'indagine giornalistica, sempre low profile - provano a tappare le falle organizzative. Inevitabile una certa pedanteria (educativo-moraleggiante) nel finale con spiegazione, ma la disamina criminologica della psiche del mostro richiede anche pazienza, applicazione e buona volontà.

Hong Kong, 1994
Regia: Cha Chuen Yee
Soggetto / Sceneggiatura: Lam Kee-to, Rico Chung
Cast: Chan Kwok-bong, Lee Ga Sing, Farini Cheung, Chin Gwan, Hui Si Man

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.