The Yuppie FantasiaFoon Leung ama sua moglie Ann, ma lei è sempre troppo impegnata a lavorare, tanto da metterlo in secondo piano e farlo sentire inferiore. La separazione è inevitabile. I due nuovi scapoli cercano di mettere a posto la loro vita, di ritrovare la serenità perduta. Foon, complici due amici di vecchia data, rischia prima di innamorarsi della sua nuova capoufficio (affascinante e divorziata) e poi, quasi per caso, ritrova una vecchia fiamma con cui intavola una convivenza improvvisata. Ann, discriminata in ufficio perché donna, nonostante sia molto più abile dei colleghi, frequenta un timido avaro, e, riflettendo sui propri errori sentimentali, inizia a rimpiangere la vita coniugale.
Definita da Paul Fonoroff una delle migliori commedie degli anni '801, The Yuppie Fantasia è una cartolina di idiosincrasie, modi e nevrosi della Hong Kong del periodo. Un momento economicamente favorevole, in cui la gente comune riscopre libertà sopite (sociali, culturali, sessuali: nei casi estremi si arriva alla disgregazione di miti, abitudini e concetti già assimilati, soprattutto per quanto riguarda la famiglia classicamente intesa e i suoi valori) e carriera: da cui il successo di tante commedie e drammi popolari, come Heart to Hearts o All About Ah Long. La formula statica e un po' superata - troppo parlata, troppo ragionata, poco spontanea - è rivitalizzata non tanto dalla sceneggiatura, ricca di gag volgarotte (anche se la parodia di A Better Tomorrow con Lawrence Cheng che nasconde preservativi - nell'originale erano pistole - è indovinata), quanto dal cast ben composto, a suo agio nel parodiare l'uomo medio e i suoi problemi. Carol Cheng, attrice simbolo degli anni ottanta, è messa in ombra da Lawrence Cheng, spesso suo partner sullo schermo, più psicotico (à la Woody Allen, solo meno intellettuale) e hongkonghese di lei. Causa a monte, lo script dispari, a tratti più che sessista - tutti gli uomini sono protagonisti di avventure extra-coniugali, mentre le donne ingenue stanno a guardare, salvo reagire nel finale -, che della coppia analizza quasi esclusivamente la metà maschile. Gordon Chan, ancora fresco come regista, non sempre prende le decisioni giuste, ma ha la fortuna dalla sua e conquista senza troppi problemi il grande pubblico, garantendosi anche un seguito, Brief Encounter in Shinjuku.

Note:
Paul Fonoroff - At the Hong Kong Movies (Odyssey Publications, 1998 - pagg. 24-25).

Hong Kong, 1989
Regia: Gordon Chan
Soggetto / Sceneggiatura: Gordon Chan, Lip Wang Fung, Wong Man Yue, Lau Sek Yin
Cast: Lawrence Cheng, Carol Cheng, Cherie Chung, Elizabeth Lee, Manfred Wong

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