ThreeKolossal dell'orrore, prima grande coproduzione tra Hong Kong, Corea del Sud e Thailandia, Three raccoglie in tre episodi esperienze convergenti e importanti. Apre Memories di Kim Jee-woon (The Foul King), forse il migliore dei tre, a conferma di come i coreani siano avvezzi al cortometraggio (d'autore). Storia di violenze - moglie scomparsa, marito in pena -, con scene di grande impatto visivo e gli occhi luccicanti di Kim Hye-soo a inquietare. Lo sguardo distaccato non implica freddezza, ma consapevolezza di un punto di vista non umano. Molto elegantemente, Kim cita Audition e Ring, senza abusare, per poi percorrere una strada propria, del tutto personale. Segue The Wheel di Nonzee Nimibutr (Jan Dara, Nang Nak), che continua il suo approccio estetizzante, ambizioso e orgoglioso di essere l'unico vero cineasta thai. Ricco di suggestioni, di tradizioni (non sempre di facile presa: qui è ripreso il mondo dei burattinai e degli artisti da strada, con maledizioni e omicidi misteriosi di contorno), girato molto bene anche se un po' lento - le carrellate laterali, marchio di fabbrica del regista -, con grande attenzione ai costumi. Dietro la patina e l'autocompiacimento intellettuale c'è un mondo difficile da comprendere, ancora sconosciuto e misterioso. Chiude il toccante Going Home del redivivo Peter Chan (di nuovo a Hong Kong come regista dopo il fallimento hollywoodiano). Dei tre è l'unico frammento a raggiungere minutaggio sufficiente per arrivare alle soglie del mediometraggio: tanto che a Hong Kong è uscito anche in solitaria - come Three: Going Home - per poter concorrere agli importanti premi locali (politica premiata agli Hong Kong Film Award e ai Golden Horse). La scrittura raffinata - rispettosa di Hitchcock, rivisto in chiave spiritica - si sposa alla ricchezza produttiva e alla grande cura formale. E' la storia di un poliziotto che, appena trasferitosi in un palazzo praticamente disabitato, vede prima scomparire il figlio e, sulle sue tracce, fa la conoscenza del suo unico misterioso vicino di casa. Regia superba, come la fotografia di Christopher Doyle, la colonna sonora di Cho Sung-woo e Peter Kam, la supervisione artistica di Hai Chung Man e Pater Wong e la recitazione. Oltre ai due veterani Leon Lai e Eric Tsang, abili nel duetto ripetuto, si sono guadagnati un posto al sole il piccolo Li Ting-fung e la coraggiosa Eugenia Yuan.

Hong Kong, Corea del Sud, Thailandia, 2002
Regia: Kim Jee-woon, Nonzee Nimibutr, Peter Chan
Soggetto: Kim Jee-won, Ek Iemchuen, Nonzee Nimibutr, Teddy Chen, Su Chao-pin
Sceneggiatura: Kim Jee-won, Nitas Singhamat, Matt Chow, Jojo Hui
Cast: Kim Hye-soo, Pongsanart Vinsiri, Leon Lai, Eric Tsang, Eugenia Yuan

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