Categoria: FILM

Full ThrottleJoe è un corridore motociclistico impossibilitato a gareggiare legalmente in seguito al ritiro della patente per un'infrazione. David Kwan è un appassionato di moto piuttosto benestante, appena tornato dagli Stati Uniti e deciso a impegnarsi con un qualche team di professionisti. Una sera David va in un bar di abituè del giro dei motori e parcheggia la moto sopra a una scritta sul marciapiede che sembra indicare che il posto è solo per i numeri uno. Quando esce dal bar trova la moto buttata da un lato, con Joe e il suo amico Jianle che ridacchiano. Quasi per gioco allora decide di sfidare Joe a una corsa su strada, ma non essendo pratico, nonostante le segnalazioni a gesti di Joe, imbocca dritto dritto la via di un blocco stradale, superandolo, e quindi venendo inseguito dalla polizia. Joe lo aiuta a nascondersi e a mettere al riparo la moto, e così tra loro incomincia una rispettosa e cauta amicizia. Qualche giorno dopo però David trova il team che cercava, e ciò sembra contrariare enormemente l'amico, che smette di rivolgergli la parola. Il team infatti è sponsorizzato dal negozio di moto di uncle Paul, irascibile e conosciutissimo concessionario di zona, nonché padre di... Joe. Intanto il giorno del gran premio di Macao si avvicina.
Full Throttle è assolutamente da consigliare a chiunque abbia avuto a che fare seriamente con il mondo dei motori a livello agonistico, perché è una rappresentazione molto spartana e veritiera delle pressioni a cui sono soggetti i corridori. Pur rimanendo infatti sempre fuori dalle piste dove si svolgono le vere gare, è specialistico senza essere sensazionalistico, e pur essendo visivamente e tecnicamente di qualità alta, concede un posto anche alla caratterizzazione dei personaggi, i quali forse piccoli, forse sciocchi, forse troppo lontani dalle nostre mentalità, sono però completamente accettabili. Andy Lau è perfetto, essendo Joe un immaturo e complessato bulletto / ragazzotto di provincia, che con tanta fatica interiore e un'imbattibile testardaggine riesce a superare o comunque a fare i conti con i danni provocatigli dal carattere autoritario del padre, così inserito e rispettato nell'ambiente sportivo, e così abituato a spadroneggiare, da imbottire il figlio di ansie da prestazione, nella continua certezza di aver messo al mondo un inetto, non risparimiandosi a riempirlo di botte spesso e volentieri fin dall'infanzia, nella preoccupazione di non viziarlo... Comunque, là dove c'è gente che con un genitore dalla personalità e dal passato sportivo così invadente, svia il problema non prendendola affatto la patente, almeno Joe dimostra un affetto nascosto e frustrato per il genitore, diventando da grande un competente appassionato di motociclette, anche se il padre continua a considerandolo un cialtrone. Accanto a questi due già complicati e approfonditi personaggi (Paul Chin tra l'altro, il padre di Andy Lau, nella vita reale è il fratellastro del regista, Derek Yee), anche quelli di contorno hanno una funzionalità del tutto plausibile. Chin Kar Lok è grandioso, dimostrando di avere esperienza non solo di stunt ma anche di recitazione. Lui è l'amico fedele di Joe, limitato nel talento e permaloso, quello al quale è affidata la scena più commovente del film. Ha Ping è la nonna di Chin Kar Lok, una povera vecchia signora che fa finta di essere fatta di fibra dura, e che alla sua età è costretta ancora ad arrangiarsi con lavori assurdi e faticosi per ripagare le moto che il nipote continua a sfasciare, sfogandosi e raccomandandosi di continuo con Joe, che del resto la vede un po' come se fosse la sua di nonna, data la scarsa presenza di figure materne che ha avuto nella vita. Certo, si tratta di un mondo tutto al maschile, e quindi mentre perfino Tsui Kam-kong ha un ruolo che gli calza a pennello, come barista cantore onniscente delle disavventure motociclistiche, solo la povera Gigi Leung (qui al suo debutto, e quindi forse non il massimo della resa drammatica, dietro a quegli occhialoni poi...) non può fare altro che la fidanzata legnosa, sempre col muso e costantemente preoccupata di veder il beneamato morire spiaccicato, più che altro portandogli sfiga, specie quando si mette a proporgli alternative tarpanti e sminuenti di possibili vite mediocri come meccanico fallito. Anche la sceneggiatura di Full Throttle è strutturata ottimamente, Derek Yee attutisce con maestria la prevedibilità di certe scene necessarie ad accumulare pathos, sapendo benissimo che alcuni momenti devono avere per forza una conclusione scontata, perché con il mondo delle gare su ruote la libertà espressiva è comunque limitata da evidenti pilastri imprescindibili (vincita/perdita, vita/morte, lealtà/scorrettezza, coraggio/paura, pericolo...). Quando Joe accompagna a casa David, e David apre il garage scoprendo una quantità di oggettistiche da figlio ricco, allo spettatore viene naturale un moto di stizza credendo di avere davanti il solito film con il ricco che può permettersi di tutto, e il povero che pur bello e intelligente non riesce a far strada. Ma quando poi il giorno dopo David scopre la verità su Joe... ecco... allora le cose cambiano e Full Throttle si allontana definitivamente dall'essere un filmetto qualunque. Le coreografie di Bruce Law, stuntman veterano, sono spettacolari ma asciutte, prive di fronzoli, riuscendo a fondere la voglia spericolata di stupire con l'umanità del punto di vista con cui ci viene narrata la storia: durante una delle ultime corse per esempio, vediamo un guard-rail avvicinarsi pericolosamente in curva, e allo stesso tempo allontanarsi, come un incubo dalle percezioni alterate, in una specie di effetto nausea, con un trucco cinematografico tutto naturale e meccanico, di hitchcockiana memoria.
Insomma, a parte alcuni discorsi maschilisti su come trattare una donna (difficilotti da digerire...), un ottimo film di Hong Kong, magari da gustare in un pomeriggio all'insegna dei motori con il precedente All about Ah-Long di Johnnie To e il successivo Thunderbolt di Gordon Chan.

Hong Kong, 1995
Regia: Derek Yee
Soggetto / Sceneggiatura: Derek Yee, Law Chi Leung
Cast: Andy Lau, David Ng, Gigi Leung, Chin Kar Lok, Tsui Kam-kong