Categoria: FILM

Operation Pink Squad IIIl primo, inconfondibile, Jeff Lau, riprende senza scrupoli il canovaccio poliziotti contro mostri dei due The Haunted Cop Shop per un seguito solo nominale di Operation Pink Squad (il cast è lo stesso, la storia varia parecchio). Si ride alla stessa maniera delle trovate spudorate e dei personaggi sopra le righe, caratterizzati grossolanamente. Le poliziotte del primo episodio, che poi sono le stesse di The Inspector Wears Skirts, stavolta devono vedersela, durante una delicata operazione sotto copertura, con una casa infestata da una donna fantasma vendicativa. Aiutate dal marito geloso di una di loro, dal loro diretto superiore e da un taoista, le quattro donne danno la caccia a un bieco falsario e all'unico spirito superstite all'esorcismo portato a termine dal monaco.
In Operation Pink Squad II - ma è stato editato in video come Thunder Cops - non mancano i migliori ingredienti dell'horror comico spudorato: ritmo serrato, gag (gli elicotteri giocattolo che fungono da contraerea: quello del fatsi è contraddistinto da una svastica), equivoci (una missione undercover scambiata per le smanie erotiche di un commissario), incastri surreali (anche gratuiti: perché Sandra Ng, come al solito efficacissima, sogna un maiale durante la prima notte di nozze, dando il via a buona parte del caos a seguire?), parodie (impagabile quella di A Better Tomorrow), personaggi assurdi (il monaco narcisista, il gangster feroce solo in apparenza). Ciascun singolo - non a caso quasi tutti i caratteri sono icone ben riconoscibili cui non serve un nome proprio - si sacrifica per il bene collettivo, e grazie ad un continuo dialogo e allo scambio di ruoli e spazi comici il gruppo prende il potere. La farsa ha così la meglio sul lato horror, povero e comunque intrigante - si limita alla fotografia virata blu tipica del periodo, a qualche esplosione e a una testa volante (maltrattata: a un certo punto è presa a calci come un pallone) che scorazza senza sosta -, per garantire risate e intrattenimento. Il solito finale molto tradizionale, come in Mortuary Blues - dove non a caso compare per un rapido cammeo il veterano Tso Tat-wah -, è la firma di un Lau assolutamente ispirato (si pensi al valido montaggio parallelo tra il night club e la casa in pieno impeto esorcistico), il suo tocco personale, la ciliegina sulla torta.

Hong Kong, 1989
Regia: Jeff Lau
Soggetto / Sceneggiatura: Jeff Lau
Cast: Sandra Ng, Billy Lau, Wu Fung, Cheung Man, Shing Fui On