Categoria: FILM

Fruit PunchMing, Kit, Wai, Chi e Ken stufi di lavorare come impiegati malpagati e niente considerati, decidono di metter su un'attività insieme. Solo uno di loro ha il bernoccolo degli affari e fa i conti per tutti. Gli altri bene o male semplicemente seguono a ruota, dandosi da fare come possono: uno è un esperto di feng shui, un altro è uno sveltone simpatico capace di svoltare al meglio ogni situazione, un altro ancora è un timidone balbuziente che però costruisce collanine graziosissime. Prima provano ad aprire una lavanderia, poi una cartoleria, poi si buttano in un affare con una signora interessata alle collanine. Le cose non vanno esattamente benissimo, ma tutti sono pieni d'entusiasmo. La botta depressiva casomai arriva quando tre delle belle dei vari ragazzi decidono di emigrare, chi in Canada chi in Australia...
Fruit Punch è un filmetto mediocre e sbilanciato, assolutamente inferiore al precedente, cupissimo, bellissimo Farewell China; ma, e sembra una battuta cattiva, pur così infimo, contiene la miglior interpretazione - ever - di Leon Lai. Disinvolto, sciolto, elastico, epidermicamente simpatico, spontaneo, vero, esagerato apposta nei movimenti (la scuola di provenienza, la gavetta, in fondo è la stessa di Andy Lau, ma Lai Ming ha molta più grazia, e non è un duro) e per questo buffo e pasticcione, ma anche sveglio senza essere invadente, con delicatezza, Leon Lai nei panni di Ming (se stesso dunque) è irresistibile e scemo, e tutte le parti del film concentrate sulla storia tra lui e Vivian Chow sono frizzanti, imprevedibili, molto autentiche e naturali, divertenti, leggere e originali (La scena al negozio di dischi, quando Ming si incontra con il vero fidanzato di lei... O la tutta la scena della zuffa, con Ming ciondolante tra le ferite e i dispetti, come se fosse il personaggio di una comica muta. O anche la parte in cui la nonna raccomanda a Ming e Vivian di non usare mai il preservativo...), e a giudicare dall'aspetto di Vivian Chow, misto fra Cindy Lauper, Madonna prima maniera, e le creature dei primi film di Susan Seidelmann (The Smithereens soprattutto), non è difficile capire che il personaggio di Vivan rappresenta la regista Clara Law e quello di Ming suo marito Eddie Fong, fuga per l'Australia compresa. Basta, su questo film purtroppo non c'è più nient'altro da dire, se non, ancora, che è una gioia guardare Leon Lai che ride sulla spiaggia come un ragazzotto semplice, lo stesso modo di ridere con cui spiegherà perché indossa il costume invece delle mutande, in Comrades, Almost a Love Story, a Maggie Cheung. Fruit Punch è una chance da concedere a Lai Ming, prima di liquidarlo come insipido e senza personalità.

Hong Kong, 1991
Regia: Clara Law
Soggetto / Sceneggiatura: Eddie Fong
Cast: Leon Lai, Vivian Chow, Hacken Lee, Choi Yat Chi, Remus Choi