Categoria: FILM

Three Kingdoms: Resurrection of the DragonLiberamente tratto dal classico Il romanzo dei tre regni, Three Kingdoms: Resurrection of the Dragon è un wuxia laccato ben consapevole del nuovo corso cavalleresco inaugurato da Zhang Yimou e proseguito, a Hong Kong, da A Battle of Wits1.

Come nel film di Jacob Cheung Andy Lau, paladino cristologico, si immola in nome del fato al servizio del pubblico, unico vero protagonista in un cast di glorie vecchie (Ti Lung, Yueh Hua) e nuove (Andy On, Vanness Wu)2. La regia è altisonante, ai limiti della superbia, soprattutto quando, per dimostrare la propria indiscussa perizia tecnica, Daniel Lee, ormai avvezzo al narcisismo autoreferenziale, abusa di step-framing, flash back e montaggio velocissimo, fino ad abbagliare e stordire la platea.
La sostanza del romanzo di origine e i combattimenti cruenti, capitanati dal co-protagonista sornione Sammo Hung, ottimo nel ruolo, e da Yuen Tak, impediscono il collasso di un gigante dai piedi d'argilla creato a tavolino per spopolare ma non sufficientemente elegante per tenere fede alle premesse. Girato direttamente in mandarino, coprodotto con Cina e Corea del Sud, che stranamente non pretende di avere un nome di punta in cartellone, è un kolossal imponente ma imperfetto, che nel tentativo di non scontentare nessuno non riesce né a convincere né a deludere.

Note:
1. Esteticamente ricorda da vicino anche il tentativo di wuxia sudcoreano operato da Jiang Jin con Musa: The Warrior, di cui recupera qualche situazione (l'assedio nella fortezza spersa nel deserto) e la fotografia assolata con otturatore rapidissimo.
2. Tanto che la sola Maggie Q, oltre ad Andy, gode del beneficio, a Hong Kong, di una locandina tutta per sé, pur essendo poco meno che una comprimaria.

Hong Kong, Cina, Corea del Sud, 2008
Regia: Daniel Lee
Soggetto / Sceneggiatura: Daniel Lee, Lau Ho-leung
Cast: Andy Lau, Sammo Hung, Maggie Q, Andy On, Yu Rong-guang