Categoria: FILM

Let's Go Slam DunkLet's Go Slam Dunk, senza pretese, trae ispirazione da un famoso manga giapponese, Slam Dunk, più per le atmosfere che per la storia in sé: Hong Kong deve opporre una squadra di basket locale contro gli americani Giants, campioni d'oltreoceano giunti in Asia per una tournée promozionale. Il manager della squadra deputata all'impresa, la Wah Shing, versa però in un periodo economicamente nero e si vede abbandonato dai suoi campioni stranieri che non vogliono giocare senza stipendio; aiutato dalla figlia, il vecchio cerca di mettere insieme una valida alternativa arruolando dei talentuosi ragazzi che si sono fatti notare nei tornei scolastici. A rompere le uova nel paniere è l'improvviso ritorno dal Giappone del figlio dell'allenatore, un ottimo giocatore ma in rotta con il genitore e troppo arrogante per potersi riconciliare con la famiglia. L'impresa della Wah Shin sembra disperata, e per aiutare la squadra a progredire sul piano del gioco viene ingaggiata una piccola leggenda locale, Ko Chiu, il cui soprannome, Magic Ball, ne testimonia la grande abilità sportiva.
Le analogie con la fonte primaria sono poche: senza perdersi in fronzoli psicologichi sui caratteri in gioco, l'interesse è principalmente agonistico. Dopo un inizio sommario che ha lo scopo di introdurre i protagonisti per linee generali, l'attenzione si sposta sull'impresa da compiere e sul percorso di formazione che porta un gruppo di ragazzotti con poche pretese a diventare un team affiatato e vincente. Non mancano parentesi romantiche e comiche, ma sono visibilmente in secondo piano, e fanno capolino per rendere meno drastiche certe situazioni da sdrammatizzare. Emergono i valori tipici del cinema De Coubertin-iano - la sportività prima di ogni altra cosa, l'amicizia, il coraggio, la tenacia - anche se sono palesati in maniera grossolana. Commedia pensata per le famiglie o per un pubblico molto giovane: tant'è che anche le scene più cattive, come i numerosi scontri fisici e le risse tra i rivali, finiscono sempre stemperate nel nome di un buonismo corretto. Senza troppe sfumature (o i buoni o i cattivi), anche dal punto di vista tecnico: meritano una segnalazione giusto le riprese a mano durante i frammenti di partite giocate, con un montaggio poco raffinato a fare confusione. Poca verve nelle scene d'azione e poca voglia di osare diminuiscono le potenzialità d'intrattimento. Una serie di volti nuovi del cinema sgomitano per ottenere un posto al sole: Ekin Cheng, Louis Koo (sprecato), Teresa Mak e l'attore taiwanese David Ng non hanno colpe specifiche, il risultato resta mediocre.

Hong Kong, 1994
Regia: Yuen Gam Lung
Soggetto / Sceneggiatura: Kwok Wai Chung
Cast: David Ng, Ekin Cheng, Teresa Mak, Louis Koo, Kent Cheng