Categoria: FILM

You Shoot, I ShootNel 2001, anno di grazia per la commedia hongkonghese, stupisce che You Shoot, I Shoot sia passato praticamente inosservato al box office. Il debutto come regista di Edmond Pang (ex cameriere, scrittore, sceneggiatore) è infatti con il botto. Intelligente e sfrenata, questa black comedy ha avuto come unico riconoscimento la candidatura per la miglior sceneggiatura da parte dell'Hong Kong Film Academy e dell'Hong Kong Film Critics Society. Pang è giovane e relativamente inesperto (ha lavorato come aiuto regista e sceneggiatore principalmente per Billy Chung) ma deve essere arrivato ultimo quando distribuivano la timidezza. Si muove infatti con la sfrontata sicurezza del veterano e mette in riga una nutrita schiera di attori, disciplinandoli con autorità. Da un cast praticamente privo di stelle e ricco di comprimari il regista sa di poter ricevere in pari dosi umiltà e ironia demenziale.
Alternando gli alti e i bassi di un linguaggio comico popolare e di facile presa, ma non banale e sempre alla ricerca di spunti e riferimenti, Pang, che co-sceneggia insieme a Vincent Kok, costruisce le gag in maniera graduale. La battuta ha la funzione propedeutica di esprimere un giudizio (surreale, sarcastico, dolorosamente attuale) e di far ridere di gusto. Già il titolo è superiore alla media e anticipa sagacemente il soggetto: un killer, per superare la crisi economica (dovuta a una pessima congiuntura del mercato immobiliare), deve inventarsi qualcosa di nuovo per accalappiare il maggior numero possibile di clienti e sbaragliare l'agguerrita concorrenza. Imbeccato da una ricca mandante, ingaggia un aspirante regista e organizza un pacchetto di vendita che prevede l'omicidio abbinato ad un video artistico su commissione. Man mano che la coppia raffina il proprio stile, le ordinazioni aumentano progressivamente e i due cominciano a farsi un nome nel settore. La consacrazione è l'ingaggio da parte di un potente capo-triade, che li assolda per eliminare un pericoloso rivale: ma le cose vanno storte e bisogna rigirare alcune sequenze venute male.
Lo sguardo ironico degli autori colpisce il mondo del cinema, ma con una visuale che è convincente proprio perché agisce all'interno del sistema. La satira graffiante della vita sul set (l'assistente tutto fare perennemente schiavizzato; la starlette sfruttata a fondo da chiunque; il produttore maneggione, senza soldi ma che dice sempre la sua, anche quando non serve; gli attori che sopravvalutano la propria arte) è accompagnata dalla parodia autoreferenziale dei generi di successo della storia recente del cinema di Hong Kong. L'ampio respiro prende di mira soprattutto lo snobismo della classe alto-borghese, che metaforicamente invece di ammazzare la noia ammazza la gente.

Hong Kong, 2001
Regia: Edmond Pang
Soggetto / Sceneggiatura: Edmond Pang, Vincent Kok
Cast: Eric Kot, Cheung Tat-ming, Audrey Fong, Ken Wong, Chan Fai-hung