Angie CheungNata nel 1973, reginetta di bellezza malese - è di Ipoh, la stessa città di Michelle Yeoh, anche se ha origini cinesi -, sbarca a Hong Kong e arriva terza al concorso Miss Chinese International del 1993. Trova subito un ingaggio televisivo presso la TVB e il passo successivo, su grande schermo, è immediato. Modella prestata al cinema, non ha certo una carriera sfavillante, simile a quella di tante starlette belle e affascinanti, senza troppo talento, con pochi ruoli di un certo peso e tante comparsate, più o meno importanti, in film dai valori produttivi limitati. E' il caso, quest'ultimo, del piacevole Once Upon a Time in Triad Society 2 di Cha Chuen Yee o di Mystery Files, modesto thriller soprannaturale.
In tanti film - come Love, Amoeba Style, The Conman (non bisogna farsi ingannare dall'inizio, il suo ruolo è poco più di un cammeo) o A True Mob Story - passa inosservata tanto è limitato il suo utilizzo. Trova maggiore spazio nel divertente dittico composto dai simili L...o...v...e... Love e dal sequel improprio Love Cruise, pellicole chasing girls prodotte e interpretate da Nat Chan: in entrambi il ruolo di Angie è quasi autobiografico, ironico e caustico (nel primo è una partecipante a un concorso di bellezza, attaccata al denaro e in cerca di un riccone da sposare; nel secondo una cantante in crociera) quanto basta.
In The Love and Sex in the Eastern Hollywood fa il verso alle insicurezze di Veronica Yip, cui curiosamente molti la paragonano - anche se fisicamente somiglia molto di più a Carrie Ng - per il corpo da bomba sexy e per gli ammiccamenti al pubblico: il più famoso è in Body Weapon, finto Cat. III la cui locandina - con la Cheung in primo piano con un costumino attillatissimo - promette più di quanto poi mantenga. In realtà è un thriller d'azione, scorretto ma praticamente privo di erotismo, sulla falsariga di Naked Killer. Sulla scia del piccolo successo popolare partecipa al terzo episodio della serie Raped by an Angel (forse il peggiore, la cosa migliore è il sottitolo, Sexual Fantasy of the Chief Executive), dove è una provocante psicologa - peccato che Angie condivida i dubbi e i pudori aprioristici di tante colleghe -, e in due poverissime imitazioni del filone, An Eye for an Eye e Homicidal Maniac, dove interpreta la vittima sacrificale di psicopatici e serial killer.
Va di poco meglio con Mr. Wai-Go, commedia scollacciata ispirata al pecoreccio all'italiana di Mariano Laurenti e Nando Cicero: l'episodio che ci interessa, con Eric Tsang e Lee Siu-kei, è una sorta di remake di un frammento di 40° all'ombra del lenzuolo, La cavallona, con la Cheung nei panni che furono di Edwige Fenech. Conclude, momentaneamente, il breve flirt con il cinema con due horror non memorabili, A Wicked Ghost II: The Fear e il dodicesimo Troublesome Night, prima di dedicarsi allo straight to video in digitale e di ritornare all'ovile televisivo.

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