I Do!Tre interessantissimi corti girati da registe: New Year's Eve è la storia di una moglie tradita con sufficienza dal marito. La donna, incapace di reagire se non piangendo e supplicando e producendosi in semi suicidi e moti d'isterismo, non ha tutti i torti, visto che il marito va con la migliore amica, ed è interessato solo a non perdere la faccia. La regia è di Hilda Chan (Chuk Chiu), e anche se il soggetto, specie nel finale, può andare bene giusto per un cortometraggio a effetto, proponendo una morale non femminista, non umana, non credibile, e un po' troppo sommaria, lo stile è completamente aderente alle poetiche cinematografiche anni ottanta, tra pubblicità e glamour, senza, nel modo più assoluto, che ciò risulti un difetto (la scena iniziale del ballo sembra Too Happy for Words, cortometraggio del 1991 di Stanley Kwan). Senso del ritmo, montaggi alternati che scandiscono e anticipano gli eventi, colori caldi e gran capacità di sintesi.
In Please, Please Me di Annette Sam (Yuet Ming), un ragazzo e una ragazza convivono da tempo immemorabile; lei vorrebbe sposarsi, anche per non sfigurare davanti ai genitori che, emigrati in Canada, credono che la figlia stia perdendo tempo con un'idiota; lui preferisce la vita libera, più per paura che per reale desiderio di essere solo e poter flirtare con tutte. Una collega lo tenta, e a partire da un equivoco si installa a casa sua, allontanando la compagna di una vita. Lieto fine ironico che fa dell'uomo niente altro che un bambacione alla mercé di donne che a volte sono linguacciute e in mala fede, ma a volte no. Ottimo piccolo film, ben bilanciato, pieno di brio, veloce e allegro, con una direzione degli attori invidiabile (oltre a Kenny Bee nel ruolo principale, c'è anche Helena Law Lan, domestica brontolona).
I Do! è il corto più irreale, buio e ammaliante: un uomo torna dagli Stati Uniti per sposarsi a Hong Kong, ma nel far visita al suo vecchio amico fotografo, ritrova il ritratto e i filmini della sua antica fidanzata, alla quale in punto di morte aveva promesso che non si sarebbe mai sposato. La nuova ragazza si aggira maldestra e lagnosa per la casa, l'uomo invece si chiude dentro una stanza e dentro se stesso con i suoi ricordi, finché, forse per suggestione, forse per davvero, il fantasma della donna morta torna, prepotentemente deciso a portar via l'uomo che non è di parola, e appare fino alla fine (finale alla Jules e Jim) turbato, confuso, non cattivo, completamente incapace di prendere decisioni, come senza né spina dorsale né volontà. La regia qui è di Angela Mak, ed è una regia con un'ottima padronanza dello spazio, pochi effetti speciali, tradizionali ma non sciocchi, e la capacità di delineare velocemente e a grandi linee la storia, senza sbavature o deviazioni di percorso. Tutti e tre gli episodi di I Do!, insomma, sono da lodare, e se tutti capissero come si fa un cortometraggio così come l'hanno capito queste tre donne, allora saremmo a posto e avremmo tanto buon cinema in più, e i corti non sarebbero una cosaccia informe e deprimente da temere e rifuggire!

Hong Kong, 1983
Regia: Chan Chuk Chiu, Sam Yuet Ming, Angela Mak
Soggetto / Sceneggiatura: Szeto Cheuk-hon, Aau Hung, Sam Chi Leung
Cast: Jenny Tseng, Kenny Bee, Alan Tang, Ma Man Ngai, Goo Ga Lau