Scared Stiff Dopo un tremendo incidente stradale il playboy David Miao scopre di avere poteri paranormali: riesce ad intrufolarsi nei sogni altrui. Nel tentativo di sedurre una bella dottoressa, David è disposto a partecipare a un esperimento e a sondare con le sue facoltà la mente di alcuni pazienti di un manicomio. Intanto Halley, il miglior amico di David, perseguitato da una gang di malviventi, assiste all'omicidio a sangue freddo di un poliziotto. L'assassino, nel timore di essere stato riconosciuto, decide di mettere a tacere sia Halley sia David, che in sogno è venuto a conoscenza della sua identità.
Definito, non a torto, una «pizza al burro d'arachidi»1, Scared Stiff è un curioso esempio di indecisione cinematografica. Il giudizio di Weisser è condivisibile, visti i continui passaggi, senza logica, da un genere all'altro, nessuno escluso: commedia sopra le righe, poliziesco serrato, fantastico surreale, horror grottesco, mélo rosa e infine thriller efferato. Qualche buona idea - la parodia di Dario Argento, musica d'organo compresa, che diventa crudele realtà; il sogno a base di vampiri e ironia; il finto robot guardone - non elimina l'impressione di un pasticciaccio (davvero brutto) amalgamato a casaccio, senza particolari criteri di razionalità. Troppa carne al fuoco, troppe situazioni all'opposto, troppi attori: l'unico con sufficiente esposizione, la star televisiva Miu Kiu Wai, è il meno carismatico del lotto. Eric Tsang gigioneggia e strappa prima qualche sorriso, poi qualche lacrima; Chow Yun Fat - che compare solo nel finale - si improvvisa, per la prima e ultima volta nella sua carriera, cattivissimo; Anita Mui - anche lei presente solo per un breve cammeo, come Wu Ma - interpreta se stessa. Lau Kar Wing, in altre circostanze regista di polso, molto solido (qui invece sciatto esecutore di un prodotto alimentare, inutile sarabanda priva di ritmo, senza arte né parte), e - cosa ancora più sconcertante - lo sceneggiatore Szeto Cheuk-hon purtroppo sembrano quelli con le idee meno chiare di tutti: e si vide fin troppo, sin dall'inizio.

Note:
1. Thomas Weisser - Asia Cult Cinema (Boulevard Books, 1997 - pag. 176).

Hong Kong, 1987
Regia: Lau Kar Wing
Soggetto / Sceneggiatura: Szeto Cheuk-hon
Cast: Miu Kiu Wai, Eric Tsang, Emily Chu, Chow Yun Fat, Phillip Ko