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- Scritto da Matteo Di Giulio
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In Infernal Affairs III trova conferma una tendenza del cinema recente di Hong Kong: l'ex colonia cerca di sedurre la Cina inserendo attori e location mainlander. Non è in realtà una novità assoluta, già a metà anni '90 accadeva lo stesso, basti pensare a film come One and a Half o Police Confidential, entrambi con la star cinese Zhang Fengyi. La differenza, piuttosto, sta nei tempi e nei modi: l'impiego di Zhang, che veniva dal successo commerciale di Farewell to My concubine, poteva essere considerato una speculazione per sfruttarne le potenzialità e l'immagine al box office. - Dettagli
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La carriera di Patrick Leung, co-regista di Mighty Baby, ha seguito un iter molto particolare. Da sempre protetto di John Woo, di cui è stato a lungo braccio destro, ha trovato, dopo la fuga a Hollywood del mentore un nuovo punto di riferimento in Chan Hing-kar. Peccato che con il passare degli anni un regista promettente, dallo stile personale, si sia trasformato in una macchina da box office, asettico esecutore di commedie fotocopiate, anche se in alcuni casi piacevoli. All'inizio della carriera, ai tempi di Task Force e Beyond Hypothermia Leung era un autore (noir) su cui scommettere, e in breve si è purtroppo trasformato in un emulo di Gordon Chan, un pendolare che fa la spola tra azione e commedia senza grandi intuizioni. Senza scomodare Wilson Yip, i cui alti e bassi ne hanno contrassegnato la filmografia fino all'attuale assestamento su un livello medio capace di scendere a patti con il botteghino, quella di Leung è una parabola discendente che ricorda quella di Daniel Lee.- Dettagli
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Chungking Express è il primo film di Wong Kar-wai che ho visto. Come tutti mi sono innamorato di Faye Wong e, in misura minore, di Takeshi Kaneshiro e dei suoi ananas in scatola. Da subito invece ho capito di non digerire Brigitte Lin, senza un motivo preciso: è un'antipatia epidermica che è rimasta invariata negli anni. Di seguito di Wong ho recuperato As Tears Go By e Days of Being Wild, passati su Tele+ con un doppiaggio discutibile. Ricordo di essere rimasto affascinato dal discorso di Leslie Cheung sull'essere amici per un solo minuto. E dalla carica sensuale di Carina Lau. La stessa verve, sbarazzina e prorompente, che a voler andare controcorrente la eleva sulla coppia Leslie Cheung - Anita Yuen in He's a Woman, She's a Man.
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Il principio è il tutto. Il mio primo approccio con il cinema di Hong Kong è stato con Hard Boiled di John Woo. Qual è il fattore distintivo dell'opera? Le pistole. Quali le scene che ricordo oggi con maggiore piacere? Quelle non d'azione. Non a caso il logo di questa rubrica riprende, con un decoupage minimo, una delle scene migliori del film. L'ispettore Tequila (Chow Yun Fat) legge il giornale e beve acqua e bicarbonato, quando vede passare una ragazza che sta recapitando un mazzo di fiori si insospettisce e segue la donna, che consegna il presente a una collega. Lei (Teresa Mo), visibilmente compiaciuta, si accorge degli impettiti sguardi furtivi di Tequila, che si aggira torvo nei pressi del suo ufficio, brucia tre bacchette d'incenso e aspetta con ansia e rabbia soffocata a fatica il momento in cui la donna esce dall'ufficio e lo chiama. I due guardano il biglietto, su cui è scritta una frase romantica, e iniziano a modulare insieme la canzone da cui è tratta.