Cop on a MissionInfrangere la legge sebbene la si conosca: il titolo cinese di Cop on a Mission è molto più esplicito di quello inglese. Il film di Marco Mak per canto suo non si perde in fronzoli e illustra la discesa di un poliziotto infiltrato, che una volta assaporato il gusto del potere è restio a perderlo per tornare alla vita ordinaria che conduceva prima. Daniel Wu è l'undercover in questione; Eric Tsang il boss che decide di fidarsi del giovane e che lo aiuta a emergere dalla nullità in cui sembra essere confinato. La moglie del capo, insoddisfatta del trattamento che il marito e i suoi uomini le riservano, decide a sua volta di dedicare le sue amorevoli cure al giovane (prestante, tanto da meritarsi un paio di scene di nudo posteriore) gangster in carriera.
La sceneggiatura, opera del non meglio identificato Not a Woman, è coinvolgente quando si focalizza sulla personalità di Mike. L'incubo personale dell'infiltrato, costretto da principio a scendere a patti con la sua coscienza e gradualmente sempre più insensibile, ricorda per certi versi quello di Johnny Depp in Donnie Brasco; con la sostanziale differenza che in questa circostanza Daniel Wu decide di salire in alto sulla scala della malavita e di scendere a precipizio in quella dell'onestà. L'incipit lascia presumere quale esito attende l'anti-eroe Mike, con un breve flash forward in prima persona cui segue la narrazione dei fatti in maniera lineare: occorre quindi concentrarsi su come si svolgono gli avvenimenti visto che cosa succederà lo si intuisce facilmente. La pellicola procede a tappe, coerentemente con l'argomento trattato: l'iniziazione, una prima ascesa, un momento di riflessione in cui Mike cerca di fare il punto della situazione e la degenerazione finale, con le inevitabili conseguenze del caso.
Marco Mak, ormai regista a tempo pieno prima che montatore, ha trovato la sua dimensione nel noir che all'azione sa alternare personaggi ben costruiti. Le sequenze movimentate non deludono, il ritmo è altissimo e certi colpi sotto la cintura - gli omicidi ben congegnati con il sangue che scorre copioso, uno dei quali preso di peso da Gli intoccabili di De Palma - ben orchestrati. Una certa convenzionalità nel dirigere è sintomo di inesperienza: nelle sequenze dai toni meno esasperati - la seduzione della moglie di Yum ai danni di Mike; il rapporto tra Mike e la fidanzata - la regia è meno efficace. Ad avvincere è soprattutto la psicologia dei caratteri, reciprocamente contrapposti in un gioco delle parti che non prevede complici, ma solo rivali. La marcia in più la possiede il vecchio boss Yum, pronto a ritirarsi perché si rende conto di essere fuori luogo, a cavallo tra due generazioni differenti (il pre e il post 1997?). Ad aggiungere sostanza il tema dell'ascesa e della discesa nel mondo del crimine, mutuato direttamente dai big timers, sulla falsariga di To Be Number One.

Hong Kong, 2001
Regia: Marco Mak
Soggetto / Sceneggiatura: Not a Woman
Cast: Daniel Wu, Eric Tsang, Suzi Kwan, Daniel Lee, Sam Ho

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