Crouching Tiger, Hidden DragonUno spadaccino volteggia come un uccello sui rami alti degli alberi, inseguendo una guerriera in fuga che si fa largo tra le fronde, inarcate sotto il dolce peso delle due figure: basterebbe la levità di questa sequenza a rendere memorabile Crouching Tiger, Hidden Dragon, ultima fatica di quell'Ang Lee assurto qualche anno fa a fama internazionale con il delicato The Wedding Banquet. Ma la felice ispirazione nella scelta delle inquadrature non è che uno dei molti meriti della pellicola, coraggioso omaggio al wuxiapian, il filone avventuroso di cappa e spada che è tra i generi più consolidati del cinema di Hong Kong. La storia si svolge nel leggendario medioevo cinese, e vede intrecciarsi i destini di due coppie: da una parte il maestro d'armi Li Mu Bai e la spadaccina Yu Shu Lien, che celano da sempre una mutua passione, dall'altra Jen, la figlia del governatore, e il suo innamorato Lo, un brigante. Tra il furto di una spada e reciproci inseguimenti, i protagonisti andranno incontro a sorti diverse: tragica la conclusione per la coppia più matura, irrisolta per quella più giovane.
Lee, desideroso di reinventare sullo schermo la Cina fantastica della propria infanzia, ha affrontato l'arduo compito di riscrivere lo stile di una lunga tradizione cinematografica rigidamente codificata adattandolo a una sensibilità più moderna, consona alle proprie esigenze espressive. È così che accese scene di lotta, riprodotte con rigore filologico, si alternano a momenti più meditativi, come se Zhang Yimou si avvicendasse idealmente dietro la macchina da presa con il vecchio Chang Cheh, uno degli autori più prolifici del filone. I combattimenti mozzafiato che, realizzati con la tecnica del wire working (gli attori, imbragati in appositi cavi di ferro, vengono sollevati con argani e carrucole cancellati in fase di post-produzione), costituiscono i momenti di più alta spettacolarità del film, si coniugano quindi con sequenze romantiche impensabili: si pensi in particolare alla lunga storia d'amore nel deserto tra Jen e Lo o agli interludi romantici tra Li Mu Bai e Yu Shu Lien, costruiti tutti su lenti giochi di sguardi. In questo iato tra le due scelte stilistiche risiede il fascino ma anche la fragilità della pellicola, sospesa in un affascinante ma precario equilibrio tra Oriente e Occidente, tradizione e contemporaneità, yin e yang, buddismo e confucianesimo, miracolosamente sostenuta dal solo afflato poetico. Al di là del puro piacere di vedere Michelle Yeoh e Chow Yun Fat insieme sul grande schermo, l'entusiasmo della critica internazionale si giustifica, comunque, solo a patto di considerare Crouching Tiger, Hidden Dragon un affascinante epigono di un cinema che non esiste più: non sarebbe meglio (ri)scoprire Tsui Hark?

Hong Kong, Taiwan, USA, Cina, 2000
Regia: Ang Lee
Soggetto / Sceneggiatura: James Schamus, Wang Hui Ling, Tsai Kuo Jung
Cast: Chow Yun Fat, Michelle Yeoh, Zhang Ziyi, Chang Chen, Cheng Pei Pei

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