Cupid OneC'è Mark Cheng / King Kong, ragazzo molto istintivo, non ricco, né raffinato. E c'è Sally Yeh / Yee-chin, ragazza che deve tutto il suo essere elegante, educata e perbene al padre facoltosissimo di uno sbarbatello con il quale si è appena fidanzata ufficialmente. C`è un primo incontro tra i due, del tutto imprevisto, rancoroso, rocambolesco: per colpa di lei la macchina di lui finisce giù da un pendio e poco ci manca che King Kong e la ragazzotta sboccata che si porta dietro finiscano ammazzati. C'è un secondo incontro, altrettanto imprevisto e ancor più rocambolesco: fuggita dalle mire del bamboccio promesso sposo, lei si rifugia ubriaca in una barca a caso, addormentandosi. Il giorno dopo scopre che la barca è ormai al largo, guidata da quell'odioso lui dell'incidente in macchina, e lei è l'unico altro membro dell'equipaggio. Il resto viene da sé, ed è un resto buffo e vagamente toccante, con finale in Thailandia, terra evidentemente congeniale a Ringo Lam, paesaggio turisticamente impeccabile, che si presta bene alle scorribande da innamorati, tra camere d'albergo e location esotiche (non solo qui in Cupid One, ma anche nel recentissimo Looking for Mr. Perfect). Cupid One è un gran bel piccolo film, rovinato solo da un finale indeciso (ma quanto contano, tutto sommato, i finali? Firse non sono che una convenzione, mentre i film continuano nella testa del pubblico), e da momenti sparpagliati di becerume necessario per richiamare consensi, offrendo un paio di sequenze tra il demente e il piccante (il vecchietto al volante che si sente male alla vista della scollatura di Sally Yeh... Un arancio addentato sbrodolosamente, sgocciolante nella scollatura, sempre lei, di Sally Yeh, mentre Mark Cheng la spia sudatissimo e voglioso...).
Tutta la prima parte del film è un ottimo congegno di eventi a raffica che rendono al meglio il quadro della situazione, velocemente e con senso del ritmo, del movimento e dei tempi comici: la scena iniziale al bar la dice lunga su come Ringo Lam sappia far parlare i personaggi di ciò che sono; la scena dell'incidente, con niente, tre persone una collina una macchina e una scarpa, ha tutto; e la scena del risveglio mattutino in barca, tra grida e imbarazzi, con quel lenzuolo quasi danzante, è divertente e rivelatrice e fatta bene come un balletto perfettamente sincronizzato! Sally Yeh naturalmente è accattivante, sbarazzina (adorabile in salopette), donna fatta, simpatica e piena di personalità, e Cupid One è tutto suo, anche se Mark Cheng, carattere sicuramente meno maturo, nella recitazione come nella psicologia del personaggio, le tiene testa bene, con quel suo fare da macho in mutande tendente all'imbecillaggine, ma con delle ingenuità tenere e tridimensionali (lo stupirsi per il complimento al campanaccio, per esempio...), somiglianti ad alcuni comportamenti di Chow Yun Fat in City on Fire. Quello che può accadere in mezzo al mare, su una barca come su un'isola deserta, tra un uomo e una donna, è molto ovvio e scontanto (Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto è solo a un passo), ma Cupid One sa giocarci con brio, trasformando questi due particolari uomo e donna in due bambini dispettosi e litigiosi, curiosi e bisognosi l'uno dell'altro, intenti per prima cosa a fare a braccio di ferro, e subito dopo a mostrarsi (involontariamente) gli organi sessuali (e l'obbedienza di Sally Yeh, da un certo punto in poi, nonostante il caratterino, invece di sapere di asservimento, sa di affetto che cresce, nella confusione di una situazione difficilmente gestibile, l'improvviso cambio di programma che manda a monte i progetti di un intero futuro). E anche quando la storia si perde e si slabbra negli inseguimenti finali (con la gente per strada palesemente affascinata dalle riprese, e Ringo Lam è da sempre famoso come uno che gira infischiandosene di curiosi e permessi...), continua a dare comunque indizi sul carattere dei personaggi, con Mark Cheng avventato, geloso e disperato, e Sally Yeh invece dura e risoluta a continuare per la sua strada. Cupid One non è in fondo che un filmetto, uno dei primi di Ringo Lam, prodotto con fiducia da Karl Maka, Dean Shek e Raymond Wong e punteggiato da una colonna sonora estiva, voluttosa e leggera (i nomi accreditati sono Wong Sam e Antonio Arevallo Jr.), a metà strada tra Per un'ora d'amore e Solo tu dei Matia Bazar. Insomma un discreto inizio alla buona, una partenza piccola ma dal talento preciso, evidente.

Hong Kong, 1985
Regia: Ringo Lam
Soggetto / Sceneggiatura: Ringo Lam, Wellington Fung
Cast: Sally Yeh, Mark Cheng, Joh Yin Ling, Chan Ga Kei

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