Don't Fool MeHero Wah è un po' stufo di prenderle praticamente tutti i giorni mentre difende la giustizia delle scaramucce tra triadosi e malviventi di varia natura; Kit invece è una delle persone più efficienti che si possano trovare negli uffici hongkonghesi, sempre stirato, incravattato e pettinato senza un capello fuori posto, sempre puntuale, sempre teso a dare il meglio per la ditta. Solo che ha una piccola bolla nel cervello, che potrebbe scoppiare da un momento all'altro, e allora sarebbe il caso di vivere. Dunque Hero Wah e Kit, incontrandosi per caso da un indovino, decidono di scambiarsi i ruoli. Kit incomincia a fare i rally illegali e a picchiare i fratelli dei teppistelli di quartiere, Hero Wah senza cravatta ma con la giacca prende ad andare in ufficio, tutte le mattine in ritardo, sottostando ai rimbrotti della signorina Mui, la capoufficio racchia, che punisce gli impiegati ritardatari con sanzioni sottoforma di flessioni. Mentre Hero Wah si conquista la simpatia di tutto l'ufficio, signorina Mui in primis, anche se non ha capito come si fanno i soldi stipulando polizze contro gli infortuni, Kit si innamora di Fanny, una spericolata motociclista che gli insegna anche come mettersi bene il gel per sembrare più duro...
Herman Yau: lavoratore e artigiano di qualsiasi tipo di film, osservatore, sperimentatore in sordina, disincantato, pratico, veloce, tanto demenziale a volte, quanto incisivo e crudo alle altre. Don't Fool Me è una delle volte demenziali. Un film che parte come una cretinata insalvabile, e invece poi prosegue lo stesso cretinamente ma con simpatia e un pizzico di sale in zucca terra terra, quasi accettabile, divertente. Ci si affeziona ai personaggi, scemi e improbabili ma ben caratterizzati (le figurine da cartone animato di Andy Lau che finge di spiaccicarsi sul pavimento, l'intero personaggio di Teresa Mo, la follia di quello interpretato da Anthony Wong...). E con i film di Herman Yau comici, ormai si è capito che a contare non è la verosimiglianza delle vicende, perché a imporsi è più un'ironia da fumetto, da scuola media, piuttosto che la credibilità inattaccabile delle sceneggiature di ferro. Anche se sotto sotto (molto sotto) gli intenti sono sempre un po' seri, con una base saggia, in questo caso con perfino un piccolo seme, nel finale, di quello che diventerà nel futuro il blandamente discusso quanto sottovalutato Shark Busters. Don't Fool Me sfiora la sufficienza perché è simpatico, in modo scemo, spensieratamente.

Hong Kong, 1991
Regia: Herman Yau
Soggetto / Sceneggiatura: Lam Chiu Wing, Rico Chung
Cast: Andy Lau, Tony Leung Chiu-wai, Teresa Mo, Fennie Yuen, Anthony Wong

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