Erotic NightmareLok e Candy, novelli sposi della media borghesia hongkonghese - una bella villetta a schiera in zona residenziale, giardino, auto di lusso, cane e madre di lui a carico - viene sconvolta da una serie di sconcertanti omicidi. Il periodo era già particolare di per sé; la madre è in procinto di partire per una lunga vacanza in Malesia, Candy è costretta a causa di alcuni esami medici a disertare il sesso, Lok - oltre che dal lavoro - è perseguitato da sogni erotici facilitati dall'astinenza forzata e, come se non bastasse, il cane continua a scorazzare e defecare allegramente nel giardino del vicino, sotto le minacce di quest'ultimo. L'elemento imprevisto irrompe in scena un giorno di lavoro come un altro, quando Lok sta facendo un sopralluogo per decidere se far comprare o meno alla sua azienda un terreno ad alto potenziale speculativo. Un misterioso uomo nerovestito gli compare davanti e gli offre l'opportunità di comprare sogni erotici. Incredulo, Lok rifiuta, ma il mago/santone, Fong, gli offre una prova gratis, incidendogli un tatuaggio indelebile sulla mano. Inutile a dirsi, la prova ha esiti più che soddisfacenti, e Fong ha un nuovo cliente - riuscendo a vendere in blocco dieci nottate bollenti. Per Lok è un crescendo di emozioni, nell'attesa spasmodica che ogni giorno arrivi il momento di andare a dormire. Attorno a lui iniziano però ad accadere fatti di sangue inesplicabili. Il cane viene ritrovato in giardino, macabramente decapitato; la madre viene squartata e rinchiusa nella sua borsa da viaggio, fino a che anche la moglie... a risolvere il mistero dovrà pensare il fratello di Lok, esperto, come Fong, di magia onirica.
Erotic Nightmare è suddiviso in due sezioni ben distinte. La prima, di preparazione all'incubo, è quella più smaccatamente erotica, con un Anthony Wong in grande forma perso in un mondo di liceali vestite in divise succinte e desiderose di soddisfare le sue fantasie. Voyeurismo e perversione si rincorrono e confondono, stuzzicando lo spettatore con inquadrature ardite e prospettive improbabili, ammiccamenti loliteschi e amplessi al limite della denuncia. La seconda parte, il precipizio nel gorgo della disperazione, è quella più prettamente orrorifica. Le morti, pur se per brevi istanti, sono mostrate con dovizia grafica di particolari, mentre la narrazione si concentra sui riti di Fong, le sue prevaricazioni sadiche sulla donna che convive con lui (una camaleontesca Pinky Cheung) e la lotta finale a colpi di sonno e visioni. Il meccanismo architettato da Steve Cheng, per quanto scoperto, funziona egregiamente, con l'unico limite di non introdurre novità di sorta in due generi comunque ipersfruttati. Il lato erotico è sicuramente morboso, con Kei Heung che si offre senza remore, risultando innocente e maliziosa al contempo, ma risulta patinato e, alla lunga, vagamente ripetitivo. La parte orrorifica è di routine, ma ben giostrata nei tempi drammatici, con ogni tassello che per una volta sembra andare nella giusta posizione.
Rimane un film a basso costo, con qualche buona intuizione, un profluvio di seni acerbi, qualche schizzo di sangue e un ritmo tale da evitare la noia. Se ci si accontenta...

Hong Kong, 1999
Regia: Steve Cheng
Soggetto / Sceneggiatura: Chan Yiu Fai
Cast: Anthony Wong, Eric Wan, Ng Ting Yip, Pinky Cheung, Kei Heung

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