Fight Back to SchoolFight Back to School non è il miglior Stephen Chiau, pur riuscendo a sistematizzare le principali caratteristiche della sua comicità. Il personaggio di Star Chow è un piccolo capetto, sbruffone e arrogante, un poliziotto costretto a tornare in incognito sui banchi di scuola per una delicata indagine sul mondo delle triadi. La differenza tra il protagonista e i suoi nuovi compagni d’avventure è evidente, e dopo un primo momento di spaesamento, in cui è costretto a subire ogni angheria da parte degli insegnanti, inizia la reazione, lenta e inesorabile, che porta il comune studentello a imporsi all’attenzione di tutti. Un ruolo per nulla maturo, per cui lo script prevede la necessità di una crescita che permetta all’eroe di palesarsi come tale e di insegnare a chi gli sta intorno, dopo averli appresi in prima persona, i giusti valori della vita. Le difficoltà che l’agente ha nei rapporti con il mondo si trasmettono in un gap generazionale che lo vede inadeguato sia nei confronti dei coetanei che dei più giovani nuovi amici.
Il piacere della citazione e della dissacrazione crea le situazioni divertenti: la metafora non troppo velata che accosta scuola e prigione è dozzinale ma ben presente nell’immaginario collettivo, soprattutto di chi la situazione scolastica la vive quotidianamente sulla propria pelle. L'incipit è sintomatico della volontà di non porsi limiti: ai titoli di testa si alternano le immagini di una missione para-militare (e la presenza di Gordon Chan non è casuale). I primi piani delle operazioni sono girati come fossero parte di un poliziesco serrato: armi che vengono caricate, sguardi d’intesa, task force pronte ad entrare in azione. Ma è tutta una farsa.
Il film vive su una demenzialità piuttosto grossolana - colpevole l’onnipresente Wong Jing - ma a tratti divertente. Il fatto che Chiau possa spadroneggiare a proprio piacimento ne libera la sfrenata verve comica e lo eleva sulla massa, aiutandolo a scacciare la sensazione di frustrazione che un improbabile ritorno a scuola può creare in un corpo adulto. La critica al mondo scolastico è demagogica, con l’unico interessante spunto dell’accento posto sulla corruzione giovanile (come in School on Fire, seppure con enfasi meno drammatica). Tra sparatorie e omaggi a Bruce Lee trova posto anche una storia d’amore tra allievo e insegnante, edipico sogno comune di molti studenti. Nei momenti di maggior pathos, quando si comincia a fare sul serio, lo spleen romantico viene spazzato via da qualche gag a sorpresa, come lo spudorato tentativo di far passare un preservativo per un chewing gum. Ng Man Tat, eterno compagno del comico e spalla necessaria alla costruzione delle gag, conferma di essere l'unico in grado stare a lungo accanto a Chiau senza sfigurare: i due sono talmente affiatati da sembrare veramente padre e figlio. Due anime in sintonia per come l’una è in grado di anticipare e beffare l’altra. Ciliegina sulla torta, i titoli di coda con i ciak non riusciti.

Hong Kong, 1991
Regia: Gordon Chan
Soggetto / Sceneggiatura: Barry Wong, Gordon Chan
Cast: Stephen Chiau, Cheung Man, Ng Man Tat, Roy Cheung, Karel Wong

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