Fly Me to Polaris Onion è un ragazzo muto e cieco, che vive in una clinica dove è assistito dalla dolce infermiera Autumn. Un incidente mortale che coinvolge lui non permette ai due di rivelarsi il reciproco amore, ma Onion, sulla strada per Polaris (un metaforico paradiso tra le nuvole), viene beneficiato di un ultimo desiderio: ovviamente il nostro vuole tornare sulla Terra per rivedere la sua bella, ma il fato - comunque crudele nonostante le apparenze -, gli concede solo cinque giorni e l'impossibilità di essere riconosciuto fisicamente. Le peripezie per rivelarsi a Autumn, nel frattempo entrata nelle mire di un dottore, saranno molteplici, e forse inutili visto che cinque giorni passano in fretta.
Il melodramma è un genere che ha le sue regole precise e che raramente ammette deroghe: ne segue tutti i canoni l'ex direttore della fotografia Jingle Ma, al suo secondo film dietro la macchina da presa. Anzi, Fly Me to Polaris è addirittura esagerato nel puntare diritto alle emozioni e alle lacrime. Il canovaccio sfruttato è privo di originalità, in compenso sfrutta a dovere ogni possibile espediente melodrammatico. I comprimari d'altro canto riescono, nei momenti meno cupi, a dissolvere l'alone di tetra accettazione del dramma con atteggiamenti quasi ironici. Nonostante le intenzioni, gli autori non riescono ad evitare una spaccatura tra le due anime, non troppo distanti; nei momenti più leggeri si ha la sensazione della quiete prima della tempesta. Purtroppo la maturazione dei caratteri è minima, ognuno rimane fermo sulla propria casella, aspettando che il destino faccia la sua mossa e reagendo di conseguenza. Il derivante senso di impotenza - desiderio di sfuggire al proprio fato senza lottare - frustra ogni ambizione, nonostante la confezione ideale. Gli attori imbambolati non fanno altro che piangere, senza impegnarsi neanche troppo, forse per rendere credibili personaggi psicologicamente labili e volutamente fittizi.

Hong Kong, 1999
Regia: Jingle Ma
Soggetto / Sceneggiatura: Law Chi Leung, Yeung Sin-ling
Cast: Cecilia Cheung, Richie Ren, William So, Eric Tsang, Sheren Tsang

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