Gun Is LawGun Is Law - ma il titolo cinese, Retired Inspector Chan, quasi autobiografico, è molto più indicativo - conferma la teoria secondo cui un finale a effetto riesce spesso a nobilitare un film non particolarmente originale. In tempi di New Wave si è visto di meglio, anche se non mancano violenza e efficacia spettacolare, merito del mestiere di un regista emergente, Norman Law, il cui valore andrebbe forse riconsiderato. L'ex ispettore di polizia Phillip Chan, in un ruolo quasi autobiografico, interpreta il funzionario del C.I.D. Chan, un Callaghan orientale dai metodi spicci e, divorziato, con figlio (che ama alla follia) a carico. Figura retorica, ma non troppo - si veda il delicato rapporto padre-figlio, giustamente rozzo ma ben studiato -, che prima guida il suo fedele distretto contro una gang di rapinatori vietnamiti, e poi, costretto alla pensione anticipata da un abuso di potere e da un pari grado colto e zelante, deve affrontare un tentativo di vendetta.
Norman Law guarda a ovest, al Don Siegel meno sfaccettato, e di quei personaggi tutti d'un pezzo dell'hardboiled classico americano coglie il piglio autoritario (ma non mancano gli ammiccamenti al popolino: la scommessa sul seno della passante, la rissa nel night club). L'ispettore Chan, calato in un contesto di tensione urbana, rappresenta l'ennesimo dubbio sui limiti della polizia e dell'uso della forza. Giustiziere, santo, martire o maniaco dell'ordine con pretese d'onnipotenza? Il finale tragico di cui sopra, ingeneroso colpo a sorpresa che lascia senza fiato, non premia buoni o cattivi, ma mette tutti sullo stesso piano (morale), evitando giudizi e prese di posizione. Stupisce semmai il lucido pessimismo con cui il noir hongkonghese spinge gli affetti familiari al massacro. Poco conciliante, visivamente ben congegnato, al tempo stesso grezzo: in questo senso la migliore New Wave è un buon esempio cui ispirarsi. Da lì deriva la regia sicura e semplificata (ma mai ingenua) che mette in risalto con dovuta attenzione particolari (soprattutto le location) e stati d'animo (merito di facce anonime cui non viene chiesto troppo). Senza troppi sussulti, ma come spesso accade quando umiltà e perizia tecnica coincidono, un gradino sopra la media. Produce per la sua Seasonal la vecchia volpe Ng See Yuen, che collabora anche con il team di sceneggiatori.

Hong Kong, 1983
Regia: Norman Law
Soggetto / Sceneggiatura: Ng See Yuen, Norman Law, Yip Ka, Lai Yung
Cast: Phillip Chan, John Shum, Melving Wong, Wong Wan Si, Jen Kei Ying

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.