Undercover BluesInviato in tutta segretezza in Malesia per recuperare un undercover sparito all'improvviso, Frank Chan, poliziotto ambizioso, recluta per la difficile missione tre ex colleghi male in arnese: chi alle prese con problemi familiari, chi indagato dalla disciplinare per una storia di mazzette, uno addirittura passato dall'altra parte della barricata e impegnato a lottare con le triadi. Aiutati da un timido intrallazzatore locale e da una sensuale bar girl, un tempo fidanzata di Frank, i quattro desperados si trovano invischiati in un confronto sporco tra due gang rivali, in lotta per una preziosa partita di droga.
Con Undercover Blues Billy Chung si avvicina sempre di più al capolavoro (rigorosamente low budget) che potenzialmente gli appartiene. Avendo a disposizione poco - un pugno di attori di secondo piano, esordienti e in caduta libera, tutti ottimamente valorizzati - o niente - le esotiche location malesi -, riesce a mettere insieme una valida alternativa povera di The Mission di Johnnie To, meno spirituale e più immediata: atteggiamenti, pose e riferimenti sono immediati e ben riconoscibili. Piuttosto sono i dialoghi, troppo espliciti e superflui - specie quando parte la voce over -, a non essere all'altezza del confronto. La sceneggiatura di Edmond Pang - futuro regista di You Shoot, I Shoot - e del co-protagonista Simon Loui - non nuovo a simili exploit - saccheggia con intelligenza e con la dovuta umiltà Cuore di tenebra di Conrad, e di conseguenza Apocalypse Now di Coppola, e Quella sporca dozzina di Aldrich (il gruppo mal assortito costretto alla missione impossibile). Regge bene il discorso generale sugli undercover, ampliato in coda dalla didascalia documentaristica: Marco Mak riprenderà con maggior impeto il personaggio di Daniel Wu nell'altrettanto gradevole (e sottovalutato) Cop on a Mission. Chung raffina il suo sguardo, giocando con estetizzazioni improvvise - i ground shot, la fotografia molto ricercata quasi monocromatica, la colonna sonora che ben si inserisce nei cambi di ritmo - e facendo dimenticare i difetti non invisibili - il personaggio femminile buttato via e alcuni legami (melo)drammatici poco plausibili -, scatenando una gragnuola di colpi di scena a bersaglio e lavorando sulla violenza insistita per rendere ambiguo un noir chiaroscurale altrimenti troppo lineare.

Hong Kong, 2000
Regia: Billy Chung
Soggetto / Sceneggiatura: Edmond Pang, Simon Loui
Cast: Ray Lui, Simon Loui, Mark Cheng, Wong Hei, Daniel Wu

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