Far East Film Festival 1998-2000
di Marco Bertolino

La prima volta che un volonteroso gruppo di giovani udinesi del Centro di Espressioni Cinematografiche organizza, sotto l'egida dell'esperto The Longest NiteDerek Elley di Variety, una coraggiosa rassegna sul cinema popolare di Hong Kong in occasione della dodicesima edizione di Udineincontri, gli organi di informazioni non paiono dimostrare grande interesse: tuttavia le sale del dopolavoro ferroviario del capoluogo friulano riescono a malapena a contenere l'afflusso di pubblico, composto da addetti ai lavori, appassionati, curiosi e dai coloriti residenti di lingua cinese. Questa prima edizione (18-24 aprile 1998) del Far East Festival offre un'ampia carrellata sulla cinematografia hongkonghese dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, proponendo una manciata di pellicole di alta qualità, con un occhio rivolto al presente (Full Alert di Ringo Lam, The Longest Nite di Patrick Yau) e uno al passato (Father and Son di Ng Wui, The Smiling Rose di Li Ying), non dimenticando né il wuxiapian (Dragon Gate Inn di King Hu) né la commedia (He Ain't Heavy, He's My Father! di Peter Chan) e celebrando addirittura l'opera cantonese (Princess Chan Ping di un giovane John Woo). Debutta anche una piacevolissima abitudine del festival: la presenza di graditi ospiti stranieri. Nel '98 sono presenti il grande artigiano Ringo Lam, la brava Anita Yuen e il simpatico Lau Ching-wan.
Alla seconda edizione (10-18 aprile 1999) il Far East è già un fenomeno non solo locale, che mobilita l'attenzione delle autorità, ma anche nazionale, a giudicare dallo spazio concesso dalla stampa. La novità è che a farla da padrona non è più la sola produzione di HK - della quale vengono proiettati esclusivamente esempi recenti - ma anche le limitrofe scene di Singapore (Army Daze: The Movie), Taiwan (Love Go Go), Corea del Sud (The Soul Guardians) e perfino Cina popolare o continentale (l'ottimo Spicy Love Soup di Zhang Yang) che dir si voglia. È l'anno del nuovo Patrick Yau (Expect the Unexpected), di Donnie Yen (Ballistic Kiss), di Fruit Chan (The Longest Summer), ma soprattutto della scoperta di un grande, personalissimo autore di noir, Johhnie To (A Hero Never Dies). La retrospettiva è succosa: il periodo delle commedie di un insospettabile John Woo (Money Crazy, From Riches to Rags, To Hell with the Devil). Tra gli ospiti, ancora Lau Ching-wan, Francis Ng, Anthony Wong e Donnie Yen.
Giunto alla terza edizione (8-16 aprile 2000), il Far East Festival è ormai considerato una manifestazione di punta, la più grande rassegna del suo genere in Italia, se non in Europa. Fanno capolino novità provenienti dal Giappone (il ciclo di Ring, un'autentica scoperta) e dalla Corea del Nord (Forever in Our Memory). Hong Kong si impone con una produzione estremamente vitale anche se non più originalissima: commedie (King of Comedy e From Beijing with Love rivelano il talento comico di Stephen Chiau), polizieschi (l'accoppiata al fulmicotone Running Out of Time - The Mission di Johnnie To), moderni wuxiapian (A Man Called Hero), fantapolitici (2000 A.D.); non mancano un recente Jackie Chan (Gorgeous) e la rivelazione cinese (Shower di Zhang Yang), cui va il premio del pubblico. Ospiti cordiali e disponibili, tra gli altri, Johnnie To, Simon Yam e Stephen Chiau.
Il resto è storia.

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