CULTURA
Considerata la storia recente dell'ex-colonia britannica, non stupisce che il teatro di Hong Kong sia ispirato a modelli occidentali (pur se recitati in cantonese), anche se numerosi nuovi spettacoli sono originali e opera di nuovi autori locali. Proprio queste ultime rappresentazioni sono le più interessanti, vista la loro capacità di fotografare la situazione sociale contemporanea, sicuramente meno conservatrici e politicamente controllate rispetto alle opere di tradizione cinese (delle quali l'Hong Kong Repertory Theatre è invece il baluardo assoluto). L'opera cinese viene comunque ben rappresentata, soprattutto nella sua variante cantonese, incentrata sul tema della love story più che sulle gesta epiche di cavalieri e spadaccini. Anche la danza ha la sua importanza, soprattutto la danza cinese, cui si dedica l'Hong Kong Dance Company, e la danza del leone, molto originali sia per le coreografie che per i contenuti.
La scena musicale è dominata dal canto-pop, una mescolanza di testi cantonesi e musica pop all'occidentale. Gli artisti più originali e meno commerciali (che di solito non si dedicano al cinema) hanno un gusto tutto particolare nel mescolare ritmi orientali e melodie tipicamente occidentali. La particolarità è comunque una leggerezza di fondo, musicalmente fatta di grandi orchestrazioni e melodie malinconico-romantiche, che nel peggiore dei casi diventano nenie melense e ripetitive. Il continuo scambio tra mondo del cinema e mondo della musica fa sì che i più famosi interpreti musicali siano anche attori (e registi, produttori e tanto altro...) di successo: basti pensare a Andy Lau, Leslie Cheung o Nicholas Tse. La grande diffusione dei bar con il karaoke non fa che accrescere nei giovani la voglia di imitare queste superstar, che vengono intensamente adorate ma anche velocemente dimenticate.
La letteratura è meno considerata, vista l'assenza di grandissimi scrittori, quanto meno se la situazione viene paragonata a quella della Cina continentale. Il prezzo molto elevato dei libri non aiuta certo la situazione, ma neanche un ottimo sistema di biblioteche e centri culturali sembra essere un incentivo sufficiente per invogliare alla lettura e alla scrittura.
Al contrario è molto ricco il panorama di riviste e quotidiani, sia in lingua cinese che in lingua inglese: Hong Kong è rimasto un baluardo della libertà di stampa, nonostante con l'avvento del 1997 si sia insinuata una certa paura della futura censura. I più famosi quotidiani in lingua inglese sono il South China Morning Post e l'Hong Kong Standard.
Strettamente collegata alla diffusione dei quotidiani è la grande presenza sia di radio che di televisioni, queste ultime gestite da due compagnie, la 4TVB e la ATV, che trasmettono sia in inglese che in cinese. Molto diffusa anche la tv via cavo, gratuita per chi possiede una parabola.

USI E COSTUMI
I divertimenti a Hong Kong sono gli stessi delle maggiori metropoli occidentali, con l'aggiunta dei bar con il karaoke, frequentatissimi da giovani e meno giovani, e degli hostess club, dove a prezzi non proprio economici si può trovare facilmente compagnia. I locali hongkonghesi sono generalmente molto fumosi e la confusione è di casa.
Altro luogo di ritrovo sono i luoghi dove giocare d'azzardo, una vera e propria passione di tutti i cinesi. Il gioco più diffuso è il mahjong, una specie di domino che ha la stessa diffusione del bingo in Inghilterra; sono molto numerose, infatti, le sale adibite solo a questo gioco.
Un'usanza tipica è il dim sum, letteralmente piccolo spuntino, un misto tra colazione e pranzo (un po' come il brunch americano) a base di tè e piatti assortiti come il maiale arrostito, le tagliatelle e i germogli di pisello fritto e molte altre leccornie. Molti anche i venditori ambulanti e i piccoli chioschi che servono i noodles, una specie di tagliatelle fatte di pasta di grano o di riso.
La cucina cantonese è diversa dalla cucina cinese, con i suoi sapori molto delicati e quasi dolciastri. Le salse non sono forti, l'uso delle spezie è limitato e gli ingredienti sono sempre freschissimi (nei ristoranti ci sono le vasche dove vengono conservati i pesci vivi). Una delle ricette tipiche (e più antiche, risale al 1600) è il pollo del mendicante, pollo cotto nell'argilla con contorno di fagioli.
Il concetto di reputazione è importantissimo, essendo sinonimo di prestigio e posizione sociale. L'apparenza conta più della sostanza, ed essere vestiti nel modo giusto o avere un'automobile appariscente è il riconoscimento di uno status. Nessun cinese si fa mettere i piedi in testa, specialmente in pubblico. Gaffes da evitare sono regalare un orologio o piantare le bacchette nella ciotola del riso, visto che in entrambi casi si manda un messaggio di morte!
Hong Kong ha una fitta rete di trasporti interni, che spaziano tra ferrovie, aereobus, autobus, traghetti e taxi. Generalmente spostarsi è abbastanza economico, ma le condizioni sono talvolta spartane. Gli autisti degli autobus sono famosi per la loro spericolatezza al volante, mentre i tassisti sono molto numerosi e generalmente disponibili, anche se nelle ore di punta può diventare difficile trovare un taxi libero. Spostarsi in bicicletta e a piedi per lunghi tragitti è praticamente impossibile nelle zone centrali, mentre nei Nuovi Territori o in alcune isole più tranquille è meno raro vedere velocipedi e pedoni.

RELIGIONE E CREDENZE
I culti più diffusi sono il confucianesimo, il taoismo e il buddhismo.
Più che una religione, il confucianesimo è una morale, un pensiero che si rifà all'etica e studia i modi di vita dell'individuo in rapporto alla società. Lo sviluppo del confucianesimo è stato molto complesso, sfaccettato in più fasi in cui il pensiero stesso si è evoluto ed è mutato. In sostanza il confucianesimo però si rifà agli insegnamenti di Confucio (551ca.-479 a.C.) e dei suoi continuatori Mozi (450-380 a.C.) e Yangh Zhu (IV sec. a.C.), riadattati poi lungo i secoli a seconda delle necessità e dei mutamenti socio-economici. E' importante notare quindi che Confucio non fu né un profeta né un filosofo, quanto un maestro di morale, che insegnava - o per usare un'espressione più aderente al pensiero confuciano, trasmetteva - il corretto modo di intendere il Dao, la Via, secondo la tradizione.
Il confucianesimo, adotta quindi una visione gerarchizzata della realtà che punta ad una suddivisione sociale dei compiti. Esso concepisce le ralazioni tra persone come una serie di doveri a cui il singolo si deve uniformare, in cui ad esempio la famiglia è un'unità politica oltre che sociale e privata. Il confucianesimo si basa sul controllo delle emozioni e sul rispetto e sull'obbedienza verso chi appartiene all'ordine gerarchico superiore.
Sotto la definizione di taoismo stanno pensieri anche molto diversi tra loro, ormai però comunemente riferiti con un unico nome. Il nome deriva dal costante rimando al Dao (o Tao), che però - come si è visto - non è un concetto utilizzato solo dai taoisti. Il taoismo in sostanza riconosce solo l'"autorità" del Dao (visto in modo molto differente rispetto a Confucio). E' un'essenza inseprimibile e non comprensibile se non per intuizione, ed è il livellatore ultimo di tutto. Ha infatti creato tutte le cose esistenti uguali le une alle altre, senza che alcuna abbia il dominio o la predominanza. Nessuno ha quindi impegni verso antenati o discendenti, e tutto ciò che allontana dallo stato di natura, dalla natura stessa, viene visto come negativo in quanto si discosta dallo stato originario. In questo modo il taoismo si contrappone al confucianesimo in quanto il suo ordine non è il sociale, ma l'individuo, e il suo non è un pensiero di tipo morale razionalizzatore ma esistenziale irrazionalista. Suo scopo originario era una pratica della salvezza da perseguire tramite il completo adeguamento ai ritmi della vita universale.Le tecniche da adottare per ottenere un tale adeguamento sono varie, ma sostanzialmente consistono nel purificare e rafforzare l'energia vitale (qi) presente in ognuno di noi e nella conservazione delle proprie tendenze naturali (quindi ad esempio, semplificando di molto, mentre per un confuciano contrarre matrimonio era possibile solo come adempimento di una funzione sociale, ecco che per un taoista era il perseguimento di una sua volontà di amore verso un'altra persona che ricambiava egualmente tale desiderio).
Il buddismo invece è una componente filosofico/religiosa proveniente dall'India e solo in seguito (a partire dal I sec. d.C.) attestata in Cina. Qui ebbe modo di affermarsi nel tempo, prendendo anche caratteristiche diverse dal buddismo indiano - dato che le pratiche del buddismo erano quasi totalmente estranee al modo di pensare cinese (tanto che al suo primo apparire il buddismo fu aspramente criticato sia dai confuciani che dai taoisti). Lentamente, soprattutto tramite la pratica dei monaci di tramutare cerimonie e luoghi di culto tradizionali in eventi buddisti, alcuni concetti fondamentali del buddismo (come quello di reincarnazione o di karma - particolarmente facili da adattare al pensiero tradizionale cinese) poterono attecchire e perdurare fino ai giorni nostri, anche mischiandosi con correnti di altre scuole di pensiero (come si assiste nel neoconfucianesimo).
E' difficile poi separare religione e superstizioni: pratiche radicate sono il feng shui (un particolare modo di progettazione degli spazi che tiene conto della luce, dei colori e dei numeri, creando singolari soluzioni architettoniche), il ricorso agli indovini per conoscere il proprio futuro (e il proprio successo mondano), lo zodiaco cinese e l'antica teoria dei cinque elementi (nghang), ambedue importanti per determinare il carattere.
Per mantenere in forma il corpo e lo spirito c'è anche la disciplina del taijiquan: un'arte marziale simile al pugilato, ma ricca di spiritualità (è un'arte che si ispira al testo taoista Daode Jing). Il taijiquan è praticato, come il simile aikido, soprattutto all'alba e nei parchi pubblici.

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