Beijing RocksIl primo assunto che si può ricavare guardando a posteriori queste esperienze è che le donne al cinema hanno sempre cercato profondità di contenuti e di sentimenti, scettiche circa l'abbandono delle proprie idee pur di ottenere risultati maggiori ai botteghini. Clara Law e Mabel Cheung confermano questa ipotesi di studio e la loro vita professionale mostra diversi punti di contatto: entrambe sono emerse durante la seconda ondata della New Wave a metà degli anni ottanta, entrambe hanno studiato all'estero, entrambe sono legate a un uomo attivo nel medesimo settore (la Law con Eddie Fong, la Cheung con Alex Law), entrambe hanno la chiara intenzione di lasciare un'impronta personale e polemica affrontando contenuti difficili e rifiutando i compromessi del mercato. Clara debutta con The Other 1/2 and the Other 1/2, in collaborazione con il marito, Mabel due anni prima con The Illegal Immigrant si occupa della difficile vita dei clandestini a Hong Kong. Il tema dell'emigrazione e del rapporto con le radici rurali della madrepatria è un'idea fissa della Cheung, che torna ad affrontare il problema in An Autumn's Tale e Eight Taels of Gold, ma non è estraneo neanche dall'opera della Law, come testimoniano Farewell, China e Autumn Moon prima e più del patinato kolossal in costume Temptation of a Monk. Clara Law finisce addirittura per abbandonare Hong Kong, trasferendosi in Australia con il consorte, dove è attirata dalla maggiore libertà espressiva, mentre Mabel Cheung, esule in patria, è tornata quest'anno con Beijing Rocks a parlare della difficile relazione tra la Cina e il fu possedimento inglese.
Se l'ingresso dalla porta principale è difficile, meglio allora sfruttare le esperienze limitrofe per debuttare come registe: Aubrey Lam prima di dirigere Twelve Nights, ritratto di due giovani e della loro tormentata storia d'amore, ha scritto soggetto e sceneggiatura per i migliori registi della penisola, da Jacob Cheung a Peter Chan. Il suo debutto guarda a Wong Kar-wai sia come contenuti e come forma, non ha incassato tantissimo ma ha lasciato il segno: sperando in una replica dell'ottima prima prova, la Lam intanto è tornata a scrivere per altri. Meno ambiziosa nei propositi è Veronica Chan, che ha preso a modello l'hardboiled di John Woo e Ringo Lam nel suo unico tentativo, A Taste of Killing and Romance (1994), dove la poliziotta Anita Yuen dà la caccia al criminale Andy Lau. E' però il segno che anche la donna regista nutre ambizioni, finora sopite o usate come paravento, di incassare utilizzando il contenitore del genere. Amy Choi ne ha seguito le orme con un melodramma romantico piuttosto prevedibile, My Heart Will Go On. Più significativo, nell'ottica della commercialità, l'intento dell'attrice Crystal Kwok, che ha osato, caso isolato probabilmente destinato a rimanere unico, affrontare i tabù del sesso in un Categoria III, The Mistress (1999), da lei stessa interpretato al fianco di Ray Lui. Nata nel 1966, Crystal arriva al cinema dopo aver vinto in un concorso di Twelve Nightsbellezza il titolo di Miss Queen of Chinatown: ma non è l'oca tutto fumo e niente arrosto che ci si aspetterebbe, come dimostra la laurea conseguita con una tesi sulla donna-spettro nel cinema di Hong Kong. Non a caso, dopo alcune interpretazioni (chi la scopre è il solito Jackie Chan), passa a diverso ruolo grazie a Sylvia Chang, del cui Mary from Beijing è l'assistente alla regia. Il grande salto con un film erotico, non troppo spinto e intelligente: l'approccio psicologico e la costruzione dei caratteri protagonisti sono ben calibrati. Ovviamente non se n'è accorto quasi nessuno. Destino sintomatico di una categoria, quella delle registe, che non ha mai impressionato per quantità di produzioni e di membri appartenenti, ma che per qualità e risultati ha in molte occasioni messo k.o. le controparti: come in una guerra tra i sessi, di quelle che andavano di moda nelle commedie yuppie prodotte negli anni ottanta, quando le donne alzavano la testa e mettevano a posto uomini inetti a cui pregiudizi e testosterone offuscavano la capacità di ragionare.

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